Ancora tu… Massimo D’Alema

Massimo D'Alema
Massimo D’Alema

Albaffetto, ex leader Massimo”, tirato per i capelli nell’agone politico da Repubblica, per quei retroscena su Matteo Renzi, non è parso vero questo inaspettato, quanto desiderato, ritorno da protagonista al centro del dibattito politico.

Giorni interi durante i quali si è sforzato con i suoi più stretti collaboratori nel tentativo di smentire quelle “intercettazioni ambientali rubate”, che fa? Ospite dall’ormai epurato Massimo Giannini, non solo conferma, ma rilancia.

Ottimo stratega, superlativo giocatore di poker politico.

Di tutte le esternazioni la pennellata dell’artista si è materializzata non già quando ribadisce il no alle riforme, quanto nel sublime e perentorio passaggio successivo “sono peggio di quelle di Berlusconi”.

Copiata.

Copiata da Marco Travaglio, che a sua volta ha ripreso le affermazioni dell’ex Tsipras italiano, Maurizio Landini. Fra di loro una miriade di politici, commentatori e cittadini hanno utilizzato la stessa frase per dire che, Silvio era un “asino”, ma Matteo è “nu sceccu“.

La primacosa” che si e fatta spazio nella mia mente è stata, “ma se così tante persone importanti sono convinte di questo, vuol dire che è vero”, poi lentamente si è impossessato dei miei pensieri quel detto popolare “si stava meglio quando si stava peggio”.

A quel punto credevo di aver esaurito le impressioni su quella frase, invece no.

Senza togliere nulla alla mediocrità di Matteo Renzi, “ma non è che”… i landini, i d’alema, i travaglio, i professoroni del no e tutti quelli del pensiero unico, quando c’era il berlusca erano posizionati bene, mentre oggi, “contano” quanto il due di coppe mentre la briscola è a denari?

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Il resto del mondo contro Matteo Renzi

Massimo D'Alema con Matteo Renzi
Massimo D’Alema con Matteo Renzi

L’ex leader Massimo della sinistra italiana, il baffetto, è stato al centro di una polemica sui media. Pare, la verità non la conosceremo mai, che pur di cacciare Matteo Renzi è pronto a votare Virginia Raggi.

La dichiarazione non sorprende, tutti gli ex leader, gli unici oggetto di demolizione da parte dell’attuale segretario del Partito Democratico, da due anni, esattamente da quando Renzi è diventato segretario, hanno un unica fissazione cacciare chi li ha rottamati.

Una volta, un altro ex leader massimo, ma della destra, Gianfranco Fini, di cui si conosce bene l’inizio ma la fine rimane un incognita, disse “una notizia smentita è una notizia data due volte”. Ebbene la portavoce di Massimo D’Alema, Daniela Reggiani, si è resa protagonista di una mezza “malafiura”, per quanto non voluta. In un comunicato stampa smentisce che il “baffetto” abbia mai detto quelle parole virgolettate e che, il tutto è frutto della fantasia del cronista.

Politichese puro.

Sarebbe stato sufficiente sostenere che Massimo D’Alema vota per Roberto Giacchetti.

Però, è accaduta una cosa strana, siamo passati dalle dichiarazioni del DiBa, “vogliono farci fuori perchè li manderemo tutti a casa”, a “tutti con la Raggi e contro Matteo”. Questo fa pensare che in tema di rottamazione Matteo Renzi, fa più paura del DiBa stellato.

Quindi, prima c’era il “Cinque Stelle contro il resto del mondo” adesso “Il resto del mondo contro Matteo Renzi”.

Purtroppo, in nessun caso è una partita di “Politica”, ma di potere.

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