Il governo Crocetta “riesuma” il condono edilizio del 2003 nelle aree di tutela “sic” “zps” e a rischio idrogeologico

???????????????????????PALERMO – Nuovo scontro politico con il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e il suo governo, da parte del mondo ambientalista, dopo la scelta delle perforazioni petrolifere lungo le coste di aree di valore paesaggistico e naturalistico come Vendicati a Noto.

Questa volta l’oggetto del contendere è la scelta, silenziosa e sotto i ballottaggi, di riaprire, con una circolare dell’assessore al territorio e Ambiente, Maurizio Croce, la stagione dei “condoni edilizi”, ahimè, in aree protette come le zone “Sic” (siti di importanza comunitaria), “Zps” (zone a protezione speciale), aree a rischio idrogeologico o di interesse naturalistico.

Un provvedimento che lo scorso anno l’allora assessore all’Ambiente, la siracusana Maririta Sgarlata, poi silurata dalla Giunta di governo, e il presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, erano riusciti a tenere ancora bloccato, e che invece oggi, di fatto, “risuscita” le oltre 30 mila domande presentate nel 2003 dai siciliani, e nel contempo, ironia della sorte, finisce di “ammazzare”, anziché tutelare e valorizzare, un territorio su cui a gran voce, da più parti, al contrario, si punta, per rilanciare quel progetto di sviluppo sostenibile che è l’identità stessa di una Sicilia ricca di beni culturali e naturalistici.

La sanatoria rimessa in vita da Crocetta, dimenticando clamorosamente i 37 morti dell’alluvione e della frane del 2009 a Giampilieri (Messina), ha lontani legami con quella varata a suo tempo da Berlusconi, anche se quella prevedeva la non sanabilità degli immobili costruiti in aree a vincoli, ma che allora, i parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, nel recepire la legge nazionale, “furbescamente“, lo fecero solo in parte, in quelle parti che riguardavano i termini di presentazione delle domande.

Oggi il lungo blocco dovuto all’incertezza dell’applicazione di quel recepimento, di fatto, con la circolare dell’assessore Croce, viene rimosso dando il via libera all’istruttoria delle domande da parte dei Comuni e della stessa Regione, con le conseguenze che sono facilmente immaginabili per il futuro del territorio siciliano, in particolare per alcune aree più a rischio di altre, in quanto sottoposte a vincoli.

Un provvedimento che crea altresì imbarazzo anche nell’anima ambientalista del Partito Democratico, partito del governatore Crocetta. Duri i commenti delle associazione ambientaliste e dei Verdi.

«Dopo le trivellazioni e la difesa del Muos, ecco il condono edilizio: Governo Crocetta imbarazzante, Pd senza alibi».

Sono state queste le parole del portavoce nazionale di Green Italia, Fabio Granata, stigmatizzando l’ultimo provvedimento del Governo Crocetta.

 «A qualche giorno dal votocontinua Granatail Governo siciliano riesuma un provvedimento di condono edilizio che fa fare alla Sicilia un ulteriore passo indietro e lascia allibiti: bisogna mandare subito a casa questa Giunta in mano ai peggiori interessi speculativi e che sta distruggendo la Sicilia. Il PD non ha più alibi  – conclude Granata – per il suo sostegno a questo Governo imbarazzante e incapace: ora bisogna accelerare nella costruzione di un progetto politico alternativo a questa sinistra siciliana, succube di petrolieri,industriali e palazzinari. Altro che rivoluzione…».

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