
SIRACUSA – Mentre la Camera dice si all’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla morte, ancora oggi misteriosa, a distanza di 16 anni, di Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto del 1999, all’interno della caserma Gamerra della Folgore a Pisa, dove stava svolgendo il servizio militare di leva, si chiede al sindaco di quella città di dedicare uno spazio al ricordo del giovane legale siracusano.
Come si ricorderà, Emanuele Scieri venne trovato cadavere ai piedi della torre per asciugare i paracaduti, e per quella morte, a tutt’oggi, non è stata fatta chiarezza né tantomeno identificati i responsabili.
Ma per molti quella fu una morte legata, almeno questa l’ipotesi, al triste fenomeno del “nonnismo” all’interno delle caserme militari, in particolare un reparto alquanto “rigido” come quello dei paracadutisti.
A sedici anni di distanza da quel tragico evento, il giornalista siracusano Aldo Mantineo, autore del libro “La porta sbarrata, Misteri, omissioni e reticenti silenzi sulla morte di Lele Scieri“, amico della famiglia Scieri, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, chiedendo di verificare ogni percorso affinché anche Pisa possa legare un luogo-simbolo della città al ricordo di Lele Scieri, intitolandogli una strada o uno spazio di aggregazione e di verificare la possibilità di rendere visibile sul sito internet istituzionale del Comune uno spazio dedicato al ricordo di questo giovane siracusano: “lo si deve, innanzitutto, a Lele e alla sua famiglia“.






