
SIRACUSA – Sono diciannove realtà associative siracusane a correre ancora una volta al capezzale di Villa Reimann, e in questo caso della ricca documentazione, facente parte del lascito della gentildonna danese, che vi è contenuta e che a causa dell’incuria si sta perdendo.
Con una lettera indirizzata all’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Francesco Italia, Marcello Lo Iacona di “Save Villa Reimann”, anche a nome delle altre associazioni e realtà che l’hanno sottoscritta (Amnesty International, Amici di Christiane Reimann, Comitato Parchi, Ente Fauna Siciliana, Giovani per Siracusa, Ipasvi sicilia, Ipasvi Siracusa, Italia Nostra, L’altra città, La Nereide; Legambiente Siracusa, Legambiente Melilli, Libreria Mascali, Plemmirio blu, Studio legale Giuliano, Scuola di Cittadinanzattiva, Storia Patria, Unicef), facendo riferimento all’istanza delle stesse del 31 agosto scorso, con la quale si richiedeva, con la celerità imposta dal degrado irreversibile, di sottoporre i documenti facenti parte del lascito Reimann ad una energica azione di pulizia e disinfestazione, si torna a chiedere l’intervento per salvare il salvabile.
Già ad agosto si chiedeva, altresì, di ottemperare alle volontà espressa dalla gentildonna danese di non consentire il degrado e la dispersione del patrimonio del lascito.
“Ad oggi – scrivo le associazioni all’assessore Italia – dobbiamo registrare che nessun cenno di riscontro, istituzionalmente dovuto, è stato da noi ricevuto da parte del vostro ufficio e che, purtroppo, continua la dispersione dell’importante Fondo cartaceo della gentildonna danese, nonostante i nostri ripetuti inviti. Abbiamo avuto modo di constatare non solo il grave stato di degrado di buona parte della documentazione epistolare, libraria e fotografica del Fondo Reimann, ma anche la loro attuale dispersione in luoghi diversi. Riteniamo deleterio evitare la riunificazione di tutto il Fondo Reimann che, tra l’altro, potrebbe essere fatta con uno sforzo minimo ,non occorrendo risorse finanziarie ma solo un impegno lavorativo di poche ore. Riteniamo doveroso – concludono le associazioni – uno sforzo dell’ ufficio preposto, magari sotto la direzione della Commissione dei Garanti di Villa Reimann, per permettere la concentrazione della documentazione e procedere al suo totale recupero”.