L’Eni abbandonerebbe l’Italia e il sindacato unitario risponde con due ore di sciopero e un’assemblea nazionale a Roma

eniROMA – C’è il rischio che l’Eni abbandoni l’Italia e il sindacato unitario ribatte subito con 2 ore di sciopero e una grande assemblea pubblica da tenersi il prossimo 28 novembre a Roma.

«Il piano Eni esclude in prospettiva il paese ed alcune importanti filiere industriali, dall’estrazione, alla raffinazione, alla chimica, con il rischio concreto di un disimpegno ed un secco ridimensionamento».

È quanto affermato oggi dai segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani, nel corso della riunione del coordinamento sindacale del Gruppo Eni che si è svolto a Roma.

Nonostante le rassicurazioni ricevute nell’incontro di qualche giorno fa dall’a.d. di Eni, Claudio Descalzi, i sindacati vogliono vederci chiaro e chiamano in causa il ministero dello Sviluppo Economico e la presidenza del Consiglio, non fosse altro perchè l’Eni non ha solo la missione di rappresentare la politica energetica dell’Italia nel mondo, ma le infrastrutture necessarie per fare chimica, esplorazione, produzione e distribuire idrocarburi in Italia.

«Eni, con il nuovo piano di riassetto insistono Miceli, Colombini e Piraniabbandona la chimica verde e la relega a fanalino di coda dell’Europa. Ancora una volta un’occasione perduta: si accumulano tagli nei processi di riconversione, insieme ad un abbandono di siti importanti come Porto Marghera, Porto Torres, Gela e alla stessa incertezza della prospettiva industriale di Saipem. Verranno azzerati in Italia – temono i sindacalisti – gli investimenti previsti, mentre l’interesse dell’Eni sembra rivolto esclusivamente ai mercati internazionali. Ciò deprimerà le politiche di ricerca e innovazione che un grande campo come la chimica verde necessita nella competizione internazionale e nella acquisizione di quote di mercato».

In questo senso il coordinamento unitario Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, insieme alle segreterie nazionali, nel chiedere un incontro urgente alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ha indetto per il 28 novembre a Roma una grande assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i presidenti delle Regioni, i sindaci interessati, le commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche.

All’assemblea nazionale interverranno i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo.

Nei prossimi giorni, saranno indette in tutti i siti italiani assemblee informative attraverso la proclamazione di due ore di sciopero. Non solo ma assicurano i tre segretari di categoria, che eventuali ed ulteriori azioni di lotta saranno decise nell’assemblea nazionale romana.

 

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