In agitazione gli operatori dello Sprar “Obioma” di Floridia da luglio senza stipendi, il Comune non gli trasferisce i fondi

obioma2FLORIDIA – Il vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, nei giorni scorsi, nel denunciare i disagi economici che stanno vivendo i Comuni con i mancati trasferimenti da parte della Regione (nel 2015 su 675 milioni di competenze ne hanno ricevuti appena 135), e di conseguenza anche le imprese sociali del Terzo Settore ed i fornitori che hanno rapporti con gli Enti Locali, aveva posto l’accento proprio su questa diffusa “irregolarità” avallata da alcuni suoi colleghi sindaci, di permettere ai propri Comuni l’utilizzo delle  somme trasferite da Prefetture e Ministero dell’Interno (e che per legge passano dai Comuni che dovrebbero fare solo da tramite), e destinate alle imprese sociali che gestiscono i Centri di Accoglienza per minori non accompagnati e gli Sprar (i Sistemi di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), per avere liquida in cassa e pagare gli stipendi dei dipendenti comunali, o qualche fornitore.

Un usoimproprio” di fondi vincolati che invece servono alle imprese sociali a pagare i propri operatori, che spesso aspettano da mesi, e a coprire le spese sostenute e rendicontate agli Enti erogatori, in questo caso Prefetture e Ministero dell’Interno.

È quanto sta accadendo a Floridia, dove gli operatori del centro Sprar “Obioma” che ospita migranti maschi, che il Comune ha dato in gestione all’impresa sociale Passwork, hanno dichiarato lo stato di agitazione visto che da mesi, per l’esattezza da luglio, non ricevono gli stipendi, seppur il Comune floridiano abbia avuto accreditate le somme da parte del Ministero.

La cooperativa Passwork, infatti, come denuncia l’equipe multidisciplinare che si occupa dello Sprar, lo scorso 19 novembre ha fatto loro sapere che il Comune ha messo in pagamento un acconto delle fatture dei mesi di luglio e agosto 2015 e che, pertanto, non appena queste somme verranno incassate, verranno riversate ai lavoratori quale “acconto” per i mesi indicati.

Ben poca cosa rispetto alle spettanze rivendicate dagli operatori e dalla stessa Passwork, che in un incontro con il sindaco Orazio Scalorino e l’assessore Rizza si è vista rispondere che, come si diceva, nonostante i fondi ministeriali siano stati già trasferiti al Comune, questi non può erogarli per mancata liquidità di cassa.

Evidentemente, anche se vincolate, le somme sarebbero state “risucchiate” automaticamente da chi fa servizio di Tesoreria, magari per ripianare “anticipazioni”.

Compito del Comune è però di impedire che ciò avvenga, come fanno altri Comuni, esempio Canicattini Bagni dove sempre la stessa impresa sociale Passwork gestisce per conto del Comune il locale Sprar ”Obioma” per donne migranti “fragili”, ricevendo regolarmente i trasferimenti del Ministero.

«Tutto ciò sta determinando condizioni insostenibili per i lavoratoriaffermano gli operatori in agitazione del centro Sprar di Floridiama anche per gli utenti ai quali non possono essere garantiti al momento alcuni loro diritti, come l’erogazione del pocket money, la consegna delle ricariche telefoniche e la retribuzione per le loro attività di tirocinio formativo».

Dal canto loro, gli operatori, responsabilmente, pur se in stato di agitazione, continuano a lavorare per evitare, assicurano, “che la situazione si deteriori ulteriormente scaturendo in proteste più forti rispetto a quelle attuate finora“, ma di certo lavorare in queste condizioni aumenta il rischio per gli stessi lavoratori e non garantisce gli utenti, visto che ricevere un acconto per luglio e agosto non può risolvere il problema se il sistema usato resta quello attuato dal Comune di Floridia.

«Auspichiamoconcludono gli operatori dello Sprar “Obioma” di Floridiache al più presto ci siano delle risposte, sia da parte della cooperativa che da quella dell’amministrazione comunale, in modo da poter continuare a lavorare per un progetto che l’amministrazione comunale stessa ha più volte definito lodevole sia per il valore morale che rappresenta, ma anche per la ricaduta economica che ha sul territorio».

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