
SIRACUSA – Se c’è qualcosa che non manca nella politica siracusana, sono le polemiche, per il resto si può fare anche a meno. Un continuo confronto a distanza sulla stampa per qualsiasi cosa, dalla più semplice lampadina che non funziona, al bilancio, ai cambiamenti climatici, con grande felicità di chi deve riempire spazi e pagine.
L’ultima di queste polemiche riguarda l’installazione dei cosiddetti “semafori intelligenti” da parte dell’amministrazione Garozzo in alcuni punti nevralgici del centro urbano e periferico.
Operazione in corso che qualcuno pensava fosse “super veloce”, quasi istantanea, che non è sfuggita all’opposizione, in particolare al consigliere comunale di “Siracusa Protagonista con Vinciullo” Salvo Castagnino che nei giorni scorsi, in considerazione delle solite difficoltà del traffico cittadino, seppur con i “semafori intelligenti” installati, aveva denunciato i disservizi e minacciato di rivolgersi alla Procura della Repubblica.
«I semafori intelligenti sono talmente intelligenti da detestare talmente tanto il traffico bloccando e paralizzando l’intera città di Siracusa – ha dichiarato Castagnino -. Un disservizio senza eguali che sta mettendo in ginocchio il traffico cittadino con il rischio che si vengano a creare gravi incidenti. I semafori intelligenti, infatti, parecchio volte agli incroci, e quindi in dei punti decisamente particolari, non funzionano segnalando da tutte le parti il verde».
Naturalmente non c’è polemica senza la risposta della controparte, ovvero l’Amministrazione comunale, che non si è tirata indietro e per bocca dell’assessore alle Innovazioni, Valeria Troia ha subito replicato: «I semafori non sono ancora perfettamente funzionanti».
Come dire, sono intelligenti ma dategli il tempo di studiare per capire la caotica Siracusa. Ironizziamo ma di fatto è la risposta che l’assessore Troia ha dato a Castagnino e a quanti, davanti agli stessi problemi di traffico di prima, avrebbero preferito i vecchi semafori, magari con qualche vigile urbano presente sulle strade e agli incroci, e i cittadini più rispettosi del codice e della città. Ma non è innovazione.
«Il fatto di aver acceso gli impianti non significa che stiano già funzionando al pieno delle proprie funzioni – ha aggiunto l’assessore Valeria Troia -, e siano pertanto intelligenti, per farlo hanno bisogno di rilevare i dati del traffico, ma sopratutto della collaborazione di tutta la città. La città intelligente è una città collaborativa e il cambiamento verso sistemi nuovi implica un tempo minimo di rodaggio, per il quale ci scusiamo come amministrazione dei disagi, ma per cambiare e volgere a sistemi che possano migliorare la qualità della nostra vita occorre pazienza e tempo. Occorre il sacrificio di tutti e non consentiremo strumentalizzazioni. Cambiare significa avere il coraggio di farlo – ha rimarcato l’assessore – e per cambiare occorre un percorso spesso in salita, ma alla fine del quale avremo una città migliore e più vivibile, attenta non solo ai tempi di velocità personale, ma anche a rispettare i tempi dei pedoni agli attraversamenti, così come normato dal codice della strada».
Poi l’assessore ha voluto fare il punto delle problematiche che si stanno affrontando per portare a regime di efficienza il sistema.
«In primo luogo – riprende l’assessore – vorrei sottolineare che, delle oltre ottanta intersezioni regolate dai nuovi semafori, si sono rilevati disagi solamente su meno di una decina di queste, mentre per le altre si sono avuti significativi miglioramenti. Questi gli aspetti tecnici:
1) La programmazione semaforica odierna ha recepito tutte quelle modifiche normative del codice della strada ancora non implementate nella vecchia programmazione. Un esempio per tutti può essere la discesa di via Necropoli Grotticelle che si interseca con viale Teracati. In questo incrocio, che prima aveva quasi sempre il verde, il codice della strada impone che Necropoli Grotticelle abbia il rosso quando Teracati ha il verde.
2) Nel programma semaforico è stata inserita una maggiore attenzione all’attraversamento pedonale. Si è cercato di regolare gli attraversamenti pedonali in maniera tale da permettere l’attraversamento in sicurezza, regolando sia i tempi di verde che quelli di giallo a valori congrui con la lunghezza dell’attraversamento. Inoltre, si stanno attivando in tutti gli attraversamenti pedonali i sistemi acustici di guida per gli ipovedenti in un’ottica di inclusione sociale per riconoscere la dignità che meritano anche i nostri concittadini meno liberi di circolare per la città.
3) Il sistema informatico che sta alla radice della variazione del programma base, per prendere delle decisioni, deve avere il supporto dei dati storici ricavati dai sensori ottici».
Non è mancato altresì un chiarimento sul “grande fratello”, il sistema di telecamere che riprenderanno automobilisti e traffico con la preoccupazione che possano fioccare multe.
«Voglio tranquillizzare ancora una volta la cittadinanza – sottolinea ancora l’esponente della giunta Garozzo – che le cosiddette telecamere di questi semafori non riprendono le automobili che passano, ma il loro ingombro e la loro velocità. Per capirci, le telecamere non fanno multe, come sostiene qualcuno. Tornando al problema dei dati. Il semaforo per rispondere all’aumento del traffico, per prima cosa deve capire se il traffico è anomalo o normale. Per avere indicazioni su cos’è “normale” deve raccogliere i dati di ciascun giorno e di ciascuna ora in maniera significativa. Il tempo minimo di addestramento si stima in un paio di mesi. Per cui in tale intervallo i semafori funzioneranno con la programmazione base e, solo dopo il tempo minimo di addestramento, potranno iniziare a regolare in maniera pro attiva il traffico, prevedendo al semaforo successivo i tempi grazie ai dati del semaforo precedente. Prendo atto delle difficoltà – ha concluso Valeria Troia – dovute al cambio della programmazione base, il problema è nato dopo l’attivazione degli ultimi due impianti semaforici su viale Teracati relativamente alla programmazione in alcune ore ben identificate della giornata».