Si allarga la mobilitazione a fianco dei lavoratori della chimica per la vertenza Eni-Versalis, stamane assemblea unitaria

L'assemblea di questa mattina
L’assemblea di questa mattina

SIRACUSA – La necessità di una nuova mobilitazione prima di quella nazionale del 19 febbraio a Roma, ma anche il monito, espresso da qualche operaio, di salvaguardare i posti di lavoro attraverso polizze fideiussorie o la Cassa Depositi e Prestiti, considerata la svendita di Eni a SK Capital.

La vertenza Versalis è in pieno svolgimento e questa mattina, nella sala mensa del Petrolchimico di Priolo, organizzazioni sindacali, deputati regionali e nazionali, sindaci e rappresentanti della Chiesa si sono riuniti in assemblea insieme con i lavoratori, per tenere alto il livello di attenzione, per far sì  che una “vertenza Siracusa”.

«Perché la vertenza non riguarda solo i lavoratori Versalis – hanno sottolineato con forzai segretari di Cgil, Cisl, Ui, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò – ma tutto il territorio della provincia di Siracusa. Ecco perché noi oggi ci rivolgiamo ai deputati regionali affinché chiedano un tavolo tecnico con il Governo regionale, ai deputati nazionali perché la questione deve necessariamente discutersi con il presidente del Consiglio, ma anche ai sindaci del nostro territorio, affinché in coincidenza con queste azioni, si attivino convocando Consigli comunali straordinari possibilmente in contemporanea. Un’unica voce, insomma, perché questo grande grido di allarme cresca sempre di più e arrivi dritto a Roma».

Si allarga e si fa sempre più pressante, dunque, la mobilitazione che Cgil, Cisl e Uil stanno mettendo in atto per evitare che l’Eni svenda la chimica e la ceda ad una multinazionale americana. E questa mattina i particolari della “trattativa” sono stati illustrati da Emanuele Sorrentino, segretario provinciale della Uiltec, che a nome dei chimici ha ribadito il no alla cessione di Versalis.

L’intenzione, come ribadito nel corso dell’incontro, è proprio quella di dare continuità all’azione di protesta e attuare una campagna mediatica forte che possa arrivare direttamente a Roma.

Una protesta che potrebbe caratterizzare anche il Comune di Priolo (il centro siracusano chiaramente più colpito), il cui sindaco Antonello Rizza ha avanzato l’ipotesi di una mobilitazione cittadina di 4 ore che coinvolga tutti i rappresentanti della società civile.

Diversi i sindaci intervenuti nel corso della mattinata, rappresentati dal vice presidente regionale di AnciSicilia, nonché primo cittadino di  Canicattini Bagni, Paolo Amenta.

Significativo anche il contributo (di solidarietà) espresso da padre Angelo Saraceno, responsabile della Pastorale del lavoro per la Sicilia: «In questo luogo ho sempre celebrato la Pasqua – ha detto – oggi probabilmente ci prepariamo a celebrare la passione, nella speranza che un domani si possa nuovamente ritrovare la resurrezione».

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