Francofonte, aggrediscono e accoltellano il nuovo compagno della loro ex, arrestati dai Carabinieri padre e figlio

saggio_francofonteFRANCOFONTE – L’accusa è di tentato omicidio nei confronti del nuovo compagno della loro ex donna, e in manette sono finiti due francofontesi, padre e figlio, Giovanni ed Emanuele Saggio, rispettivamente di 60 e  35 anni.

Ad arrestarli, nella tarda serata di ieri sono stati i Carabinieri della stazione di Francofonte, non appena scattato l’allarme, a seguito delle ricerche dei due, che adesso si trovano rinchiusi nel carcere di Cavadonna.

Secondo quanto hanno ricostruito i militari dell’Arma, padre e figlio non avrebbero accettato e visto di buon occhio la relazione di una donna del luogo, con la quale entrambi avevano avuto una relazione,  con la loro vittima, F.C., un venditore ambulante di Catania, e ieri sera, intorno alle 20, l’hanno atteso in pieno centro a Francofonte, in Piazza Dante-Ville, dove l’uomo gestisce un chiosco, per indurre quest’ultimo a troncare ogni rapporto con la loro ex.

I due, vedendolo arrivare, si facevano largo tra la folla saltandogli addosso e, mentre il figlio lo teneva per le braccia, il padre lo accoltellava più volte alla schiena ed al busto.

L’azione dei due francofontesi, seppur drammatica e violenta, non determinava inizialmente alcuna richiesta di aiuto o di soccorsi da parte delle persone che, comunque, restavano sbalordite.

Fortunatamente, la vittima riusciva a liberarsi e fuggire in una vicina sala giochi dove, però, veniva seguito dai due attentatori che lo raggiungevano nel retrobottega del negozio. Qui, non soddisfatti, lo colpivano nuovamente, questa volta alla testa, con una bottiglia vuota di birra. Solo in questo frangente la vittima riusciva a raggiungere la locale guardia medica che gli prestava le prime cure e ne disponeva il trasporto in ospedale.

Nel frattempo, anche a seguito di alcune telefonate giunte sia al 112 che alla locale stazione dei Carabinieri, militari in servizio di pattuglia, riuscivano a rintracciare padre e figlio e arrestarli, trasferendoli, dopo le formalità di rito, nel carcere di Cavadonna.

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