Le ex Province al dissesto finanziario, niente fondi per stipendi e servizi, la denuncia del vice presidente Anci, Paolo Amenta

Il vice presidente di AnciSicilia, Amenta
Il vice presidente di AnciSicilia, Amenta

CANICATTINI – Esplode in tutta la sua drammaticità la vicenda delle ex Province in Sicilia, oggi Liberi Consorzi, commissariate da due anni e ridotte senza un centesimo, con tagli ai trasferimenti regionali che le hanno ridotte al dissesto finanziario, impossibilitate a pagare gli stipendi dei prossimi mesi ai dipendenti e alle loro società, e di garantire i servizi ai cittadini.

Una situazione più volte denunciate, in questi due anni, dal vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco del Comune di Canicattini Bagni, così come l’altrettanto situazione di difficoltà dei 390 Comuni siciliani.

«Da due anni gridiamo che saremmo arrivati a questo dramma – afferma il  sindaco Paolo Amenta -, tra il silenzio assordante della politica regionale, così oggi i tagli alle risorse finanziarie ed una rivoluzione nata male e morta peggio, come quella riguardante il futuro delle Province in Sicilia, oggi Liberi Consorzi, ha portato al dissesto questi Enti che da Febbraio non potranno pagare gli stipendi, e tantomeno, garantire i servizi di competenza ai cittadini, ad iniziare dai diversamente abili, dall’Asacom, dagli Istituti scolastici superiori, alle manutenzioni stradali».

Nella Finanziaria in discussione all’Ars, diventata ormai coperta che il Governo, ogni gruppo ed ogni parlamentare tira dalla propria, senza una visione ed una programmazione complessiva della situazione siciliana, non vi sarebbero i fondi destinati alle ex Province.

«Con il dissesto finanziarioprosegue il vice presidente di AnciSicilia – vorrà anche dire che le Cooperative Sociali che sinora hanno garantito servizi per conto delle ex Province, non riceveranno le spettanze del 2014, arrivando così al collasso. E al dramma si aggiungerà un altro dramma, quello di queste famiglie.

Da questo quadro desolante non è esclusa la Provincia Regionale di Siracusa, anch’essa ad un passo dal dissesto, e quindi dall’impossibilità di erogare e garantire servizi ai cittadini e al territorio.

Quella delle Province – continua Amenta – come avevamo avuto modo di dire a suo tempo, è stata purtroppo una rivoluzione fallita sul nascere. Due anni di commissariamenti e di tagli, hanno di fatto svuotato nel suo essere questi Enti, oggi sprofondati in un dramma che poteva essere evitato.

 E pensare che a Giugno i Sindaci e i Consigli comunali saranno chiamati ad eleggere i nuovi organismi di autogoverno delle ex Province – Liberi Consorzi.

Stando così le cose però sono sicuro che nessun Sindaci accetterà mai di candidarsi a guidare un Ente in dissesto finanziario e senza nessuna garanzia di poter assolvere al suo ruolo.

Per cui – conclude Paolo Amenta –, ancora una volta, come abbiamo fatto in questi due anni, il nostro appello accorato affinchè lo Stato e la Regione smettano di essere osservatori e intervengano per salvare questi Enti, altrimenti si assumano la responsabilità, davanti ai cittadini e ai territori, anziché lasciarli in una lunga e pensosa agonia, di cancellarli definitivamente».

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