Scoperto dai Carabinieri a Solarino e Floridia un traffico di moto e ricambi rubati, in carcere un catanese e 3 ghanesi

traffico_motoSOLARINO – Nascondevano dietro la facciata della solidarietà i loro traffici illeciti che avevano  al centro degli interessi il mercato delle moto rubate e dei ricambi.

I luoghi scelti per questi traffici con protagonisti tre cittadini ghanesi da anni in Italia, e un catanese, quasi tutti con precedenti penali, e addirittura quest’ultimo anche con accuse di associazione mafiosa, erano due depositi a Floridia e a Solarino. Addirittura uno di questi all’interno di un luogo insospettabile, il Cenacolo Domenicano di Solarino.

A porre fine al traffico sono stati i Carabinieri della stazione di Solarino dopo accurate indagini che hanno portato in carcere, a Cavadonna, il 50enne catanese Giuseppe Melliforo, con precedenti per associazione mafiosa; il 21enne ghanese Joseph Aknamah, incensurato, residente a Novara; il 36enne Ismael Mumuni, anch’egli ghanese, residente a Floridia, con precedenti; e il 26enne Inusah Nuhu, ghanese, residente a Catania, con precedenti per ricettazione.

Per tutti le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di materiale provento da furto.

I Carabinieri, che  da tempo erano sulle tracce del gruppetto e ne monitoravano i movimenti, hanno così scoperto due depositi, uno a Solarino, al Cenacolo appunto, e l’altro a Floridia, al cui interno erano nascoste complessivamente 32 moto, la maggior parte di grossa cilindrata, tutte provento di furto, nonché numerose parti meccaniche di moto, dalle quali sono state asportati il numero del telaio per impedire i risalire ai legittimi proprietari, nonché decine di elettrodomestici, televisori e computer, tutti avvolti con pellicola per imballaggi.

Inoltre l’attività d’indagine ha permesso di scoprire che il Melliforo, a bordo di un furgone, faceva la spola tra Solarino, Floridia e Catania, trasportando la refurtiva che poi veniva depositata nei magazzini.

Tutto il materiale era stato sapientemente occultato con sacchi contenenti indumenti, scarpe e scatolette di tonno, in quanto l’obiettivo dei fermati era quello di caricare tutta la refurtiva su un container che in brevissimo tempo sarebbe partito alla volta dell’Africa.

L’intera refurtiva, del valore di circa 300 mila euro, è stata sequestrata così come il furgone che veniva utilizzato per gli spostamenti.

Sono in corso ulteriori indagini per definire ulteriormente tutta la vicenda nonché per risalire ai proprietari delle moto.

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