Ex Province, con l’agitazione dei dipendenti ed i servizi ai disabili bloccati, alla Regione si cerca la toppa per il buco

ars5SIRACUSA – In agitazione gli oltre 6500 dipendenti delle ex Province siciliane che dall’approvazione della Finanziaria regionale non hanno più garanzia degli stipendi (stanziati appena 19 milioni quando ne occorrerebbero ben 180 per tutto l’anno), così come le cooperative sociali che dal 2015 non ricevono i compensi per il servizio Asacom rivolto agli studenti disabili degli istituti superiori, costretti ad interromperlo con grave danno per il diritto allo studio di questi ragazzi e per le loro famiglie.

Alla base di tutto vi è  il mancato trasferimento dei fondi da parte della Regione, così come dello Stato che degli oltre 450 milioni previsti nella Legge di Stabilità ha tagliato fuori le 9 Province siciliane sino a quando non verranno riformate.

Una riforma che, nonostante annunciata e avviata da due anni con tanto di commissariamenti delle ex Province, oggi Liberi Consorzi, non è stata mai conclusa e quella partorita dall’Ars è stata impugnata dal governo nazionale in quanto distante dalla riforma approvata per il resto d’Italia.

Insomma, come da tempo gridato dai sindaci e dall’AnciSicilia, oggi l’ente Provincia si trova in un “cul de sac”, in particolare per quanto riguarda il suo futuro non potendo far fronte agli stipendi dei dipendenti e dei precari e ai servizi erogati (disabili, manutenzione istituti scolastici superiori e strade).

Servono fondi per mandare avanti questa macchina e l’Ars non è riuscita a fare il miracolo, preferendo la solita politica delle “giacchette tirate”, prelevando da una Finanziaria sempre più blindata, ma nello stesso tempo disattesa nei reali obiettivi: salvare Province, Comuni e servizi ai cittadini.

Problemi i cui campanelli d’allarme suonano da mesi in una Regione sempre più sorda, che solo adesso, con l’agitazione dei dipendenti regionali e il blocco dei servizi ai disabili, sembra svegliarsi dal sonno.

Non si spiegherebbe altrimenti la presa di posizione del presidente della Commissione Bilancio, il siracusano Vincenzo Vinciullo, che, a frittata fatta e Finanziaria approvata, dopo un incontro burrascoso con i dipendenti della provincia di Siracusa, cooperative sociali e famiglie dei disabili, intervenendo in aula, ha ribadito quello che lo stesso, come si legge in una nota diffusa oggi, sostiene affermare da mesi  “e cioè che il Governo regionale deve intervenire immediatamente e mettere le ex Province regionali nelle condizioni di avere le risorse necessarie per poter pagare il personale dipendente, il personale dipendente delle società partecipate e infine gli assistenti degli alunni e delle alunne diversamente abili”.

Sempre a Finanziaria approvata, transitata tra l’altro proprio dalla Commissione Bilancio, Vinciullo richiama il Governo ai suoi compiti istituzionali, dimostrando, si legge ancora nella nota “come vi sono 30 milioni di euro ad oggi ancora non impegnati dalla Regione e altri 28.150.000 euro stanziati nell’ultima Finanziaria, per cui basterebbe liberare queste risorse per renderle immediatamente disponibili”.

Briciole rispetto a quello che serve (180 milioni l’anno è il costo dei soli stipendi dei dipendenti delle Province, a cui vanno aggiunti i precari, le società partecipate, ed i servizi).

Certo, con una situazione così drammatica, sarebbe ancora più penoso se alle “disattenzioni” di questi mesi, anzi di questi due anni di mancata riforma, si aggiungesse anche il gioco dello scarica barile.

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