
SIRACUSA – Secondo il il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, il siracusano Vincenzo Vinciullo (Ncd), il Documento Unico di Programmazione del Comune di Siracusa, approvato qualche giorno addietro dal Consiglio comunale, o meglio dalla maggioranza consiliare, sarebbe in “aperta violazione del regolamento”.
Per questo Vinciullo ha annunciato che chiederà la nomina di un ispettore regionale «che venga a verificare se le procedure sono state corrette oppure, come riteniamo, sono viziate e di conseguenza il Documento Unico di Programmazione approvato dal Consiglio Comunale di Siracusa è ‘tamquam non esset’, cioè come se non fosse mai stato approvato».
«Chiederò, inoltre – continua Vinciullo – l’intervento del Prefetto e della Procura affinché si vigili sui comportamenti, al limite della provocazione, che continuano ad essere messi in atto da parte della presidenza».
Alle esternazioni di Vinciullo sul comportamento del presidente Santino Armaro, si uniscono anche quelle dei consiglieri comunali Salvatore Castagnino e Fabio Alota.
«I presidenti di qualsiasi consesso – hanno affermato – si devono distinguere per moderazione, equilibrio e, soprattutto, rispetto dei regolamenti. Quando il regolamento non solo non viene rispettato, ma viene calpestato, è evidente che bisogna alzare la voce per farsi ascoltare. Il problema vero è che nessun presidente dovrebbe portare i consiglieri comunali ad alzare la voce. Dovrebbe essere convincente, autorevole e rispettoso, lui per primo, dei regolamenti e, di conseguenza, lo stesso comportamento verrà assunto dai consiglieri stessi. Quando si cerca di violentare e violare il regolamento statutario, è chiaro che ogni consigliere comunale ha l’obbligo di farlo rispettare e di attuare tutte le strategie affinché ciò avvenga».
Ancora più duro Vinciullo su quelli che ritiene “atteggiamenti prevaricazione e provocazione”.
«Io consiglierei – riprende l’esponente Ncd – a tutti i consiglieri dell’opposizione di abbandonare definitivamente l’aula, di prendere ogni provvedimento e inviarlo in Procura, così, anziché essere sottoposto al controllo dei consiglieri eletti dai cittadini, a controllare sarà la Procura di Siracusa».