
La conduttrice di Report, Milena Gabanelli, è stata intervistata dal Fatto Quotidiano su un tema a lei assai caro: il conformismo nell’informazione. Interessante, molto.
La sintesi dell’intero articolo può racchiudersi in questa frase: “Chi fa giornalismo indipendente, accurato e approfondito, non è premiato, nemmeno dai cittadini”.
Condivido, ma propongo una interpretazione personalissima. In sostanza, noi cittadini, cosi come i politici, non siamo né liberi né indipendenti, quanto interessanti, quasi tutti, alla “pagnottella”. Come naturale conseguenza premiamo chi ci aiuta nella conquista. In sostanza siamo tutti schierati.
Per cui, se la Gabanelli parla male di Renzi si prende l’applauso dell’intero popolo dei Cinque Stelle e le critiche (eufemismo) dei renziani, se in una puntata “sputtana” Grillo & Casaleggio, avviene esattamente il contrario.
Siamo tutti dipendenti dal sistema in cui viviamo, nessuno può tirarsi fuori, al massimo qualcuno è “diversamente conforme”. Le nostre posizioni, spesso, non sono “ragionate”, ma dipendono dal ragionamento di altri.
Non esiste alcuna corrispondenza tra parlare male di Renzi e l’indipendenza, così come, non necessariamente, chi parla male dei Cinque Stelle è ascrivibile come “dipendente” da Renzi.
L’arrivo dei grillini nella politica italiana, seppur dirompente, sotto molti aspetti, ha lasciato inalterato il rapporto tra la politica e l’informazione, più precisamente la “pecoraggine popolare” è rimasta invariata.
Milena Gabanelli è una signora giornalista, intellettualmente onesta, dote rara in un mondo di imbavagliati, epurati ed editati. Dice anche che “… il giornalista deve monitorare i fatti in modo pragmatico. Troppo spesso invece lo fa in modo ideologico o si limita a riportare gli slogan, e anche questo contribuisce a confondere e farci sprofondare sempre di più”.
Penso che questo discorso valga per molti giornalisti, anche quelli che si esaltano e magnificano nel raccontare “Fatti Quotidiani”, sempre in un unica direzione.