
In merito all’indagine nei confronti di Pino Maniaci, storico direttore dell’emittente antimafia Telejato, circa suoi comportamenti estorsivi (richiesta di denaro sottoforma di pubblicità per la sua televisione e posti di lavoro ai sindaci di Partinico e Borgetto), pubblicata su Repubblica, questa la replica di Telejato.
Riteniamo che tali fatti siano del tutto falsi e destituiti di alcun fondamento e ciò proprio in relazione alla storia e al comportamento di Pino Maniaci nei confronti di questi ed altri episodi e in particolare proprio in riferimento alle presunte vittime dei fatti contestati i due Sindaci, di Partinico e di Borgetto, che tra l’altro sono stati e sono tuttora oggetto di numerosi servizi giornalistici da parte di Telejato.
La gravità di una tale accusa proprio perché è rivolta ad un personaggio come Maniaci ci addolora ma non ci stupisce! Invero basta ripercorrere ciò che è successo lo scorso anno quando è scoppiato il caso Saguto misure di prevenzione per capire anche alla luce delle intercettazioni, che inizialmente non eravamo riusciti a comprendere fino in fondo, come i poteri forti, quando colpiti, reagiscono in tutti i modi possibili.
Infatti, appariva poco comprensibile come mai l’Avv. Cappellano Seminara avesse inspiegabilmente querelato Pino Manicai per stalking e non invece eventualmente per il possibile reato di diffamazione.
Oggi appare chiaro il disegno sotteso a tale strategia, atteso che, come riportato dall’articolo di Repubblica, le cosiddette conversazioni ascoltate “per caso” in realtà possano fare parte di un vero e proprio disegno strategico ordito al fine di colpire colui che ha messo a nudo un certo esercizio del potere da parte di alcuni organi dello stato.
Riteniamo che debba essere fatta chiarezza e debbano essere svolte tutte le indagini al fine di accertare il vero accadimento dei fatti, riponendo la massima fiducia negli organi inquirenti, ma non senza manifestare una certa inquietudine nel sapere che tra i magistrati implicati nell’affaire misure di prevenzione vi fossero anche magistrati che avevano ricoperto cariche all’interno del CSM e che probabilmente appartenessero anche alla stessa corrente della Dott.ssa Saguto.
Noi ci auguriamo che al più presto le conversazioni richiamate sommariamente dall’articolo vengano pubblicate interamente atteso che nulla dalle stesse abbiamo da temere e che a Pino sia data la possibilità di essere sentito nel più breve tempo possibile dagli organi inquirenti visto che prima di tale articolo giornalistico nulla ci era stato comunicato.
La Nota di Pino Maniaci a proposito della presunta indagine a suo carico.
«Io non so se l’indagine a mio carico esiste davvero, ma due sono i casi. Se esiste, allora si fonda su delle calunnie e per questo querelerò i calunniatori. In più ci sarebbe anche il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, i responsabili del quale non possono che essere alla procura di Palermo o tra gli investigatori, nei confronti dei quali ovviamente procederò in sede legale. Io comunque non ho niente da nascondere e sono pronto a chiarire tutto. Se l’indagine invece non esiste, allora la notizia è una bufala e sono pronto a denunciare chi ha diffuso notizie false su di me. In tutti e due casi chiedo alla procura di Palermo di uscire dal suo silenzio e di rendere noto come stanno le cose».