
SIRACUSA – Ammontano a quasi tre milioni di euro (2.814.440) le somme a rischio per le case popolari della città di Siracusa, secondo quanto denuncia il deputato regionale siracusano Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio e Programmazione all’Ars.
Vinciullo ha presentato 4 interrogazioni parlamentari per scongiurare la perdita di questo finanziamento, fondamentale per ridare sicurezza e un aspetto decoroso alle case popolari di via Cassia 69 (764.550 euro), di via Algeri 104-106 (756.000 euro), via Algeri 78 (638.260 euro), via Algeri 86 (658.630 euro).
«Come si ricorderà – afferma Vinciullo – la “legge Lupi” ha dato la possibilità alla Regione Siciliana di usufruire di finanziamenti per 41 milioni di euro. Fra gli Istituti Autonomi per le Case Popolari più attivi si è distinto quello di Siracusa, che ha presentato progetti per 8.703.040 euro di cui 2.814.440 solo per la città di Siracusa. A otto mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana dell’esito del bando, la Regione Siciliana, anziché procedere alla materiale assegnazione delle somme per poter indire le gare e quindi iniziare i lavori, continua a perdere tempo e ora cerca di creare ostacoli per non assegnare queste risorse alla provincia di Siracusa. Ho già interessato l’assessore e il dirigente generale – continua l’esponete politico siracusano – e adesso, con le interrogazioni parlamentari n. 3796, 3797, 3798 e 3799 chiedo di avere risposte immediate, certe e concrete, in quanto nessuno può pensare di scippare la provincia di Siracusa da finanziamenti così importanti, dovuti solo al lavoro attento e lodevole degli uomini e delle donne che lavorano all’Istituto Autonomo per le Case Popolari.Sia chiaro che – conclude Vinciullo – non consentiremo a nessuno questo scippo, sappiano in Assessorato che adiremo per vie legali e che ci rivolgeremo al Tar nel caso in cui, non solo non si ottenesse risposta alle interrogazioni parlamentari, ma, addirittura, si pensasse di proseguire nell’azione, assolutamente illegittima e priva di ogni fondamento giuridico, che ha come obiettivo quello di sottrarre alla provincia di Siracusa quasi 9 milioni di euro».