
SIRACUSA – Sarebbero circa 9 milioni di euro i fondi relativi a 9 progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza delle case popolari in provincia di Siracusa, salvate dall’Assessorato regionale della Infrastrutture, grazie al parere positivo richiesto, su sollecitazione del parlamentare siracusano, Vincenzo Vinciullo (Ncd), al aveva Ministero delle Infrastrutture, in merito all’interpretazione della legge Lupi.
«Il Ministero delle Infrastrutture, riconoscendo la fondatezza del mio ragionamento ed adeguandosi alla mia interpretazione della legge Lupi – ha sottolineato l’on. Vinciullo – ha dato velocemente una risposta positiva e di ciò siamo grati. I progetti interessati al finanziamento e quindi salvati e di cui, di qui a qualche mese, potranno partire i lavori sono:
1) Siracusa, via Cassia 69, per euro 764.550,00;
2) Siracusa, via Algeri 104-106, per euro 756.000,00;
3) Siracusa, via Algeri 78, per euro 638.260,00;
4) Siracusa, via Algeri 86, per euro 658.630,00;
5) Pachino, via Cappellini, per euro 1.761.200,00;
6) Pachino, via Mascagni, gruppo 14 alloggi, per euro 676.800,00;
7) Pachino, via Mascagni, gruppo 36 alloggi, per euro 1.795.200,00;
8) Noto, via Giantommaso, per euro 632.400,00;
9) Francofonte, contrada S. Antonio, per euro 1.020.000,00.
Come si ricorderà – ha aggiunto Vinciullo – l’assessorato regionale delle Infrastrutture aveva sollevato seri problemi circa la possibilità di utilizzare le somme che erano state assegnate alla Sicilia e a Siracusa dalla cosiddetta “Legge Lupi”. Per questo motivo, contestando l’interpretazione della norma e chiedendo l’autorevole intervento del Ministero, avevo presentato 9 interrogazioni parlamentari. Correttamente, l’Assessorato ha presentato una richiesta di chiarimenti al Ministero ed è velocemente arrivata la risposta e quindi il parere positivo con il quale l’Assessorato regionale delle Infrastrutture è autorizzato ad utilizzare le somme anche per gli alloggi che attualmente sono abitati, per un importo fino a 50.000 euro ad appartamento. Il problema era sorto nella interpretazione della legge in quanto l’Assessorato riteneva che le somme potessero essere utilizzate solo ed esclusivamente per gli appartamenti di risulta, cioè per quelli sfitti, che in Sicilia sono quasi inesistenti, cosa che avevo subito contestato in quanto la ratio della legge era quella di consolidare tutto il patrimonio edilizio popolare e non solo quello sfitto. Un risultato importante – ha concluso il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars – che darà la possibilità a centinaia di famiglie di vedere sistemate, dal punto di vista igienico-sanitario, le proprie abitazioni e nello stesso tempo consentirà a centinaia di operai, allo stato disoccupati, di poter lavorare».