
La noetica è una scienza, per essere esatti una pseudoscienza, non è riconosciuta, che studia la natura della coscienza umana e la sua interrelazione con il piano materiale. Studia la mente, il pensiero umano.
Per dirla tra noi, la forza del pensiero è tale da modificare o muovere gli oggetti o le persone, gli studiosi di noetica sono convinti, che se tutte le menti umane pensano nello stesso momento la stessa cosa, sono nella condizione di mutarne la natura e “lo spostamento”.
Allora, volendo applicare la teoria alla pratica politica, accade che, una sola persona, la più pensata e votata all’interno della cabina elettorale, si muoverà dalla propria abitazione alla volta, per dirne una, del Campidoglio.
Ma queste elezioni sono importanti anche per i riflessi e le ripercussioni sulla politica nazionale. Come finirà dopo il silenzio di oggi, lo sapremo al massimo fra due settimane, la certezza è su cosa accadrà dopo: “la condivisone del silenzio”.
Al massimo, al bar e nei talk televisivi si celebrerà una specie di “Processo del Lunedì”, con tanto di “sgup”. In sostanza, la cabina, a prescindere dalla legge elettorale, rimane soltanto un luogo sacro in cui il cittadino-elettore firma una delega-assegno in bianco al politico, per entrare, poi, in un letargo permanente ed effettivo.
Certo, c’è la novità del popolo prestato alla politica, ma è solo una variante, una scorciatoia, anche li a decedere è sempre “uno”.
E allora… provocazione.
Se vogliamo realmente “cambiare”, considerato che di “politica vera” e di “partecipazione vera” manco se ne parla, possiamo traslocare dall’obsoleto “turiamoci il naso e votiamo…”, all’avanzato metodo Fiorello:
“La capitale? Meglio senza sindaco”.
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