I Cinque Stelle. Un nuovo “mascarato”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo
Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo

Tra gli analisti dei ballottaggi mi ha intrigato la tesi esposta nel blog del Fatto Quotidiano del maestro e giornalista Alex Corlazzoli. Condivido pochi suoi pensieri, ma trovo interessante leggerlo.

L’ultimo colpo del maestro si intitola: “Non hanno vinto solo i 5 Stelle ma le persone normali”.

Detta così, mi è sembrata la solita boutade antirenziana, anche perchè, appena sopra, c’era un altro articolo che spiegava, “Perchè il renzismo sta sulle palle a tutti

Ho pensato ai soliti “fattacci faziosi” dei blogger del Fatto, incapaci di guardare le sfumature ed colori interi, che esistono tra il bianco ed il nero.

No. Per una volta mi sono, quasi, sbagliato.

Ho letto l’interessante articolo di Alex Corlazzoli. Ha fatto centro, uno solo, il resto sono le solite “lucubrazioni” antirenziane. La gente “normale” ha votato volti “normali”. Questa è stata la percezione del popolo normale e vincente, rispetto agli anormali perdenti.

Detto questo, rimangono le “anormalità” che normalmente si leggono sul Fatto. Collegare la sconfitta del premier alle imposizioni dall’alto delle riforme sulla Buona Scuola  o sulla Costituzione è fuorviante.

Diciamoci la verità. Matteo è furbo, ed al cospetto della giovane età, è un politico navigato, però c’è una pregiudiziale nei suoi confronti che prescinde ed è antecedente ai suoi provvedimenti. Qualsiasi apertura iniziale di Renzi è stata “bollata” come indiscutibile. Di più, non solo il fronte del NO non ha inteso discutere alcun provvedimento, ma  l’avanguardia, sempre del NO, ha vietato proprio di parlare con il premier.

Sostenere infine che “ha perso il leaderismo (i due Matteo, Berlusconi) e il partitismo”, mi sembra paradossale.

E Beppe Grillo? Il leaderismo di Beppe Grillo dove lo mettiamo?

Non c’è leader più leader di un capo come Beppe Grillo. I rappresentati del popolo grillino si ostinano a chiamarlo garante, ma il popolo lo considera capo gregge, a tutti gli effetti.

È accaduto semplicemente che, nella percezione del popolo sovrano normale, i rappresentanti dei Cinque Stelle sono considerati normali, e soprattutto sperano che il nuovo capo gli risolva qualche problemino.

Però, in tutta questa storia, non c’è nulla di nuovo.

Il movimento diventa sempre più partito del popolo, come gli altri, e sarà costretto, suo malgrado, a passare dall’antipolitica alla politica, e quindi essere tutto ed il contrario di tutto. A quel punto i volti non saranno più normali, saranno percepiti come  “anormali”, nel frattempo arriveranno altri “normali” con volti normali a “sfanculare” ed “asfaltare” gli ex volti normali.

La novità di 5 Stelle, nei fatti non c’è.

Il vero nuovovolto normale”, decisivo e definitivo è quello di un popolo normale che si interessa dei propri problemi senza avere come fine, nè principale nè secondario, il potere.

Quello si, è un popolo forte, a cui non serve scendere in piazza a cose fatte per “demolire” le decisioni del governo, e per meri scopi di potere essere strumentalizzato a destra e a manca. Quello sarebbe un popolo non interessato al potere, ma a quello che “produce”.

Questo nuovomascarato” è soltanto un competitor, come gli altri, nel campionato italiano del potere.

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