
SIRACUSA – Ancora la politica siracusana al centro delle inchieste della Procura della Repubblica, dopo il Comune capoluogo, a finire nel mirino dei magistrati sono ex consiglieri provinciali e rappresentanti di imprese, ritenute “compiacenti”, accusati di truffa ai danni dell’ex Provincia regionale di Siracusa, oggi Libero Consorzio, per contratti di lavoro fittizi ai fini di ottenere i rimborsi da parte dell’ente, per l’attività politico-amministrativa svolta dai consiglieri-dipendenti.
Un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi, su richiesta del sostituto Margherita Brianese che coordina l’indagine denominata “Crono” (dal nome di una divinità della mitologia greca), è stato eseguito questa mattina dai Carabinieri del Comando provinciale aretuseo, nei confronti di 8 soggetti, tutti indagati. Si tratta di due ex consiglieri (legislatura 2008-2013): Salvatore Andolina di 42 anni, avvocato, eletto nella lista del PdL; e Luciano Spicuglia, 55 anni, libero professionista, eletto nella lista del PD.
Con loro anche i legali rappresentanti di alcune imprese:
– Giuseppe Calleri, 62 anni, di Palazzolo Acreide, amministratore unico della “C.E.I.P. (Cooperativa Elettromeccanica Industriale Priolo – Società Cooperativa)” di Siracusa;
– Fabio Foti, 42 anni, di Siracusa, amministratore unico della “Società Cooperativa Sociale Eden” di Siracusa dal 2005 all’aprile del 2010;
– Alfredo Foti, 52 anni, di Siracusa, amministratore unico della “Società Cooperativa Sociale Eden” di Siracusa dall’aprile del 2010 al dicembre 2010;
– Luigi Foti, 32 anno, di Siracusa, amministratore unico della “Eden Società Cooperativa” di Siracusa dal dicembre 2010 al gennaio 2014;
– Paolo Mirko D’Amico, 31 anni, di Siracusa, presidente del Consiglio di Amministrazione della “Solaria Società Cooperativa” di Siracusa dal giugno 2006 all’ottobre 2012;
– Sebastiano Bianca, 71 anni, di Siracusa, presidente del Consiglio di Amministrazione della “Solaria Società Cooperativa” di Siracusa dall’ottobre 2012.
Agli otto indagati, così come previsto dal provvedimento, è stata sequestrata in solido, la somma di circa 210.000 euro, calcolata quale provento della truffa ai danno della ex Provincia regionale di Siracusa.
Secondo il quadro di sequestro delle somme che i magistrati ritengono essere stati percepiti illecitamente:
– Andolina e Callerie devono concorrere in solido per la somma di 85.161,84 euro, calcolata per il periodo dal giugno 2010 al giugno 2012;
– Spicuglia, Fabio, Alfredo e Luigi Foti, devono concorrere in solido per la somma di 58.336,84 euro, calcolata per il periodo dal maggio 2010 a settembre 2011;
– e ancora Spicuglia, D’Amico e Bianca, devono concorrere in solido per la somma di 65.414,02 euro calcolata per il periodo dal settembre 2011 al marzo 2013.
La somma complessiva di 210.000 euro sequestrata, secondo l’inchiesta, si riferisce al calcolo dei totali indebitamente rimborsati dalla ex Provincia regionale di Siracusa per il periodo decorrente dal maggio 2010 al 2013; infatti devono ritenersi estinte per prescrizione tutte le condotte criminose antecedenti a quel periodo, tenuto conto del termine prescrizionale di 6 anni per la tipologia del reato, che avrebbero portato ad una truffa di quasi 400.000 euro come calcolato dalla somma di tutti i rimborsi illecitamente ottenuti dal 2008, anno di inizio della legislatura.
Inoltre, agli otto coinvolti nell’inchiesta, sono stati notificati gli avvisi della conclusione delle indagini preliminari, in quanto tutti indagati per i reati previsti dagli artt. 110, 640 bis e 61 n. 7 codice penale, concorso in truffa aggravata dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’indagine “Crono” , condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri, negli anni 2013, 2014 e 2015, ha consentito di far emergere come in occasione delle elezioni amministrative provinciali del 2013, alcuni consiglieri neo eletti si fossero accordati con imprenditori della zona per stipulare fittiziamente contratti di assunzione, anche di livello dirigenziale, al solo fine di trarre vantaggi economici con la presentazione alla Provincia regionale di Siracusa, di richieste di rimborso ai sensi dell’art. 20 co. 5 della legge regionale n. 30/2000, in favore delle imprese presso le quali gli eletti risultavano impiegati senza che in realtà quest’ultimi avessero mai svolto una vera e propria attività lavorativa presso le aziende interessate.
Gli investigatori hanno potuto ricostruire il legame tra politici e imprese, e la truffa che viene contestata loro, scavando nelle delibere dirigenziali che avevano determinato il rimborso in favore delle società che avevano assunto gli allora consiglieri provinciali. Acquisendo, altresì, il monitoraggio dei periodi di assunzione degli eletti, e numerose sommarie informazioni rese da un testimone, nonché il preciso computo delle somme di denaro pubblico realmente rimborsate sulla base del fittizio rapporto lavorativo dichiarato.