
SIRACUSA– Non sarebbero finite le azioni intimidatorie nei confronti della consigliera comunale del PD di Siracusa, Simona Princiotta, dopo la benzina trovata ieri versata sotto l’auto del figlio e una tanica vuota posta sul parabrezza.
Nella notte, a quanto pare, poco dopo l’una un individuo sarebbe penetrato nel giardino di pertinenza dell’abitazione dell’esponente politico, alla Pizzuta. Della presenza però si sarebbero accorti i figli che gridando l’avrebbero messo in fuga.
Ad indagare su quest’altro fatto sarebbe la Polizia che ha raccolta la denuncia della Princiotta, che già due anni addietro subì l’incendio della sua auto.
La consigliera comunale al Vermexio, come si ricorderà, in particolare in quest’ultimo anno, si è resa protagonista di una serie di denunce su quello che viene definito il “sistema Siracusa” nella gestione della cosa pubblica al Comune, che ha portato in questi mesi ad un lungo elenco di avvisi di garanzia nei confronti di esponenti politici, assessori e consiglieri del PD, e non solo, e ancora dirigenti del Comune, e rappresentanti di associazioni e cooperative della città, in merito ad alcuni affidamenti, relativi alla gestione degli asili nido, degli impianti sportivi, dei servizi sociali e della distribuzione di contributi.
Un “sistema Siracusa” che la stessa Princiotta e il parlamentare nazionale del Partito Democratico, il riformista Pippo Zappulla, che la sostiene, hanno più volte ritenuto “marcio” e che per la Procura della Repubblica aretusea, che coordina le indagini, in alcuni atti e azioni, avrebbe rasentato l’illegalità.
Un sistema dalle radici profonde che Simona Princiotta, allontanata dal suo gruppo consiliare, ha deciso di combattere, come ha sempre sostenuto nelle sue conferenze stampa, pagandone, come più volte sottolineato, le conseguenze anche con atti intimidatori su cui adesso indaga la magistratura e che le forze politiche hanno condannato con determinazione.
La Princiotta, comunque, non ha negato, dopo questi fatti, di temere per la sua famiglia, per cui nei suoi confronti si renderebbe necessario un rafforzamento delle misure di sicurezza.
Intanto ai messaggi di condanna delle intimidazioni, e di solidarietà nei confronti della “battagliera consigliera” e “grande accusatrice”, come viene definita, arrivati ieri dall’on. Zappulla (PD), da Ezechia Paolo Reale (Progetto Siracusa), dall’on. Enzo Vinciullo (NCD), dall’on. Sofia Amoddio (PD), da consiglieri comunali, Sorbello, Castagnino, Alota, Cetty Vinci, e poi ancora Michele Mangiafico, Sergio Paparo, e lo stesso sindaco Giancarlo Garozzo, oggi si sono aggiunti quelli dell’on. Marika Cirone Di Marco (PD), del capogruppo dello stesso partito al Vermexio, Francesco Pappalardo, del consigliere Alberto Palestro, e ancora dei parlamentari Zappulla e Vinciullo, e di consiglieri comunali (Leggi).