
Questa storia lascia una immensa tristezza.
Ma l’Italia non è un paese razzista, non lo è mai stato.
Nel nostro paese si respira un clima di odio, che ha pochi precedenti nella storia.
Il primo conflitto, da cui scaturiscono tutti gli altri, a cui dobbiamo mettere mano è quello della politica, o meglio lo scontro viscerale per il potere, che coinvolge tutti, la stampa, la politica ed i cittadini.
È diventata una moda, una specie di “competizione all’offesa”, a chi riesce nel minor tempo possibile ad ottenere applausi e consensi.
Quello che prima era il linguaggio distintivo del popolo, si è trasferito sui media e nel dibattito politico.
Ma non siamo razzisti, non lo siamo mai stati. Siamo soltanto incivili.
Viviamo un epoca caratterizzata dalla necessità di avere ragione a tutti i costi, di essere gli unici possessori di verità incontrovertibili e pur di imporre questa superiorità usiamo una dialettica “feroce”, la quale, essendo insufficiente allo scopo, inevitabilmente sfocia nella violenza fisica.
Questo è il momento di fermasi e riflettere.
Sembra fuori tema, ma è propriamente il tema: prima di tutto il rispetto delle Istituzioni.
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Brevi spunti di riflessione sull’attualità politica,







