Rifiuti, una bomba ecologica pronta ad esplodere, strategia unica dei 21 sindaci del siracusano oggi riuniti a Lentini

L'incontro dei 21 sindaci del siracusano a Lentini
L’incontro dei 21 sindaci del siracusano a Lentini

LENTINI – “Una città in ansia Lentini”, afferma il suo giovane sindaco Saverio Bosco, appena eletto e già chiamato ad affrontare una delle emergenze più drammatiche per una comunità, quella dei rifiuti.

Un’emergenza che lo accomuna agli altri 20 Comuni della provincia di Siracusa, privati, in un solo colpo da una Regione e dal suo presidente Crocetta, incapaci a gestire il problema in tutta la Sicilia, della loro discarica di Grotte San Giorgio in contrada Coda Volpe a Lentini, diventata adesso, su autorizzazione del governatore (ordinanza n. 5 del  07/06/2016), la discarica di ben 106 Comuni dell’isola.

E questo quale conseguenza della chiusura di tutte le discariche siciliane, ad eccezione di Bellolampo a Palermo e Trapani, in totale assenza, seppur da anni rivendicato dai sindaci siciliani, di un piano rifiuti ed un piano dell’impiantistica regionale, comprese le piattaforme per i rifiuti differenziati, in particolare la parte umida, quella più consistente, che fanno della Sicilia una delle Regionali fanalino di coda del Paese.

Una incapacità gestionale della politica regionale, divisa o impegnata a litigare sul numero degli Ato (i primi decisamente falliti), sulla scelta determinante della differenziata, o sulla valenza o meno dei termovalorizzatori, per non parlare della proposta di trasporto dei rifiuti all’estero con le navi (attribuendone naturalmente i costi ai cittadini).

Anni di “inutili” chiacchiere che hanno continuato a creare vuoti profondi, sulla quale si sono ingrassate le “ecomafie“, e che oggi hanno messo in ginocchio l’isola e i suoi 390 Comuni, innescando una vera e propria bomba ecologica.

Si comprende, allora, come la discarica lentinese non riesca a contenere una massa così enorme di rifiuti e, soprattutto, a biostabilizzarli, come prevede la legge. Diventando scenario di chilometri di code di autocompattatori in attesa di conferire, forse anche di qualche “furberia” notturna, mettendo i Comuni del siracusano nelle condizioni di non poter più garantire lo smaltimento dei rifiuti urbani con i ritmi della quotidianità, nel periodo dell’anno più pericoloso, l’estate, quando la calura innesca fermentazioni e incendi che rendono l’aria irrespirabile.

La salute dei cittadini ed i problemi igienico-sanitari sono stati i primi che questa mattina i 21 sindaci dei Comuni della provincia di Siracusa si sono trovati ad affrontare nell’aula consiliare di Lentini dove si erano dati appuntamenti, per stilare insieme un percorso ed una strategia di intervento che domani sottoporranno al prefetto di Siracusa, Armando Gradone.

Mentre l’AnciSicilia, da tempo impegnata in un braccio di ferro con la Regione proprio sull’assenza di un piano rifiuti e dell’impiantistica, ha chiesto un tavolo con il governo nazionale.

«La città di Lentini che si trova a ridosso della discaricaha ribadito il sindaco Bosco si sta trovando a vivere, dall’oggi al domani, una difficile e drammatica fase di angoscia, mentre l’aria diventa sempre irrespirabile. Se non avremo risposte immediate, vuol dire che saremo con gli autocompattatori sotto il palazzo del governo regionale a Palermo».

Un danno non indifferente per la salute dei cittadini e per l’economia turistica della provincia, così come dell’intera isola, considerato che le città ricolme di spazzatura stano mettendo in fuga i visitatori.

«Nonostante abbiamo ridotto i tempi della biostabilizzazione da 30 a 10 giorniaggiunge Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente di AnciSicilianon riusciamo a contenere l’emergenza».

«E questoconclude il vice sindaco di Siracusa, Francesco Italiamentre esistono una serie di impianti che aspettano di essere autorizzati che potrebbero già accogliere i rifiuti».

Intanto, per arginare i disagi ed evitare che esplodano seri problemi igienico-sanitari nei centri abitati, ai sindaci non resta altro che invitare, come già fatto ieri, i propri cittadini a potenziare al massimo la raccolta differenziata e contenere la produzione di rifiuti, per evitare che restino più del solito nei cassonetti sotto il sole, o ancora peggio al di fuori, oltre ad avere cura di chiudere bene i sacchetti.

 

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