AUGUSTA – Torna sull’argomento depuratore ad Augusta, il segretario provinciale della Uil, Stefano Munafò, dopo il recente convegno con il commissario Vania Contraffatto, assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità.
Un’opera da oltre 50 milioni di euro, 17 dei quali ancora da reperire per l’adeguamento rispetto ad un progetto che prevedeva allora la metà degli attuali cittadini della città megarese.
«Perché ci si ostina con soluzioni che non fanno che allungare i tempi – sottolinea Stefano Munafò – ho sentito addirittura il commissario Contraffatto sottolineare la necessità che Augusta debba averne tre di depuratori e non uno per il bacino di utenza che ricopre ma attraverso una lenta burocrazia questo sistema non potrebbe essere portato a termine non prima di 2-3 anni. E con i tempi che ci contraddistinguono io credo che nemmeno fra 20 anni Augusta avrà il suo depuratore. Non uno, figuriamoci tre».
Una questione annosa, dunque, che tarda ad avere una soluzione fra rimpalli di responsabilità, ma per Munafò non c’è più tempo da perdere «perché Augusta è diventata una fogna a cielo aperto da questo punto di vista e non è certamente un bel biglietto da visita vista l’importanza strategica che riveste per il nostro territorio».
Per Munafò, sarebbe più semplice, così com’è stato fatto per Siracusa, anziché pensare a tre depuratori, realizzare un collettore fognario, magari per confluire all’impianto di depurazione dell’Ias, proposta scartata dal commissario e a quanto pare anche dagli amministratori megaresi.
«Perché non pensare di realizzare un collettore fognario – sottolinea Munafò – così come è stato fatto per l’isola di Ortigia a Siracusa? Immediato, semplice e di rapida soluzione. Perché, lo ripeto, noi abbiamo bisogno di soluzioni rapide. Non si può andare dietro alla burocrazia, è arrivato il momento che la politica faccia la sua parte perché solo così è possibile aggirare gli ostacoli e snellire tanti procedimenti».
Insomma, per il segretario generale della Uil, «occorre fare squadra con tutte le forze politiche, sindacali e imprenditoriali interessate affinché non si pensi a progetti faraonici perché ne abbiamo visti tanti e tutti abortiti nel corso degli anni, ma si realizzi qualcosa di concreto e soprattutto immediato».