Tutte le “accozzaglie” della politica italiana

Seduta a Camere riunite per l'elezione del Presidente della Repubblica
Seduta a Camere riunite per l’elezione del Presidente della Repubblica

Le “opposizioni della politica italiana” sono semplicemente “accozzaglie

Allora, per “opposizione” non si intende soltanto quella a Matteo Renzi ma anche quelle capitoline a Virginia Raggi e tutte quelle sparse in ogni piccolo e grande Comune d’Italia.

Il ruolo delle opposizioni è fondamentale, essenziale e determinante nella democrazia, dovrebbe essere caratterizzato in primo luogo dal controllo sull’attività di chi governa e, secondariamente, da un azione di confronto costante e continuo con le maggioranze, in quanto gli obbiettivi sono comuni (dovrebbero) e riguardano la totalità dei cittadini (dovrebbero).

Nella realtà l’unica azione politica conosciuta dalle opposizioni è la “distruzione” di chi sta al potere, con lo scopo, apertamente dichiarato, di prenderne il posto.

Le “accozzaglie nel Parlamento, nei Consigli regionali e comunali si sono specializzate nel “blocco delle maggioranze” con un danno enorme all’intera collettività.

Al fine di impedire alle maggioranze di assumere provvedimenti, con un azione capillare sul territorio, tentano, spesso riuscendoci, di bloccare l’intera attività delle maggioranze, e questo a prescindere dal contenuto.

Ecco, non appena una maggioranza, su un tema qualsiasi, e in qualsiasi parte d’Italia, costruisce una proposta, le opposizioni immediatamente si riuniscono, non già per discutere sulla validità di quell’idea e nel tentativo di migliorarla, quanto nella ricerca delle motivazioni con le quali giustificare l’avversità alla proposta.

Il buon lavoro delle opposizioni si misura solo sulla base della capacità di rendere inoperosa l’azione delle maggioranze. Raggiungono il bonus quando riescono a diventare credibili nel paragonare le decisioni di chi governa o amministra a vere e proprie catastrofi, tipo fine del mondo.

Non esiste soltanto l’alternanza al potere, ma anche all’opposizione, si scambiano i ruoli ma il risultato rimane invariato: nulla di fatto.

A qualcuno questa sembra democrazia, invece è proprio il contrario.

Di più, se l’Italia si trova in queste condizioni dipende soprattutto da questa smania di potere delle opposizioni, solo secondariamente dalle incapacità dei governi..

C’è dell’altro.

Nella politica italiana insiste un altra “accozzaglia” tutta interna alle maggioranze.

Vere e proprie opposizioni, assai pericolose, molto più di quelle istituzionali, ma rispondono alle regole generali definite per le opposizioni in genere.

La democrazia non è più un modo di organizzarsi della società per risolvere i problemi insiti al vivere comune è diventata la modalità con cui “comandare”, non importa se i problemi delle comunità aumentano a dismisura.

Ripensiamo la politica.

Adesso.

Dopo, potrebbe essere troppo tardi.

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