La gestione “pubblica” dei parcheggi al centro del Consiglio comunale di Siracusa prima della mancanza del numero legale

SIRACUSA – Chiusa la sessione consiliare iniziata martedì al Comune di Siracusa. Ieri sera, in seconda convocazione, il civico consesso ha approvato il progetto di ammodernamento e ampliamento della struttura molitoria di contrada Santa Teresa Longarini.

«Necessario ha detto l’assessore Antonio Moscuzzaper adeguare la struttura alle nuove esigenze di produzione e stoccaggio del prodotto finito, al fine di una sua migliore conservazione e movimentazione».

Il progetto prevede la realizzazione di un “silos pallet per lo stoccaggio del prodotto finito” per una superficie coperta di circa 500 mq; di un “magazzino consegna” di circa 400 mq; di un impianto fotovoltaico e di cabine Enel; oltre a due manufatti a suo tempo oggetto di concessione poi non attivata per la realizzazione di una “zona silos di stoccaggio” per una superficie di circa 150 mq, e di una “area di stoccaggio” per una superficie di circa 190 mq. Per rendere possibile l’incremento di superficie, la ditta ha ampliato l’area del proprio insediamento produttivo portandola a 41mila mq complessivi.

Il resto della seduta è stato dedicato al dibattito successivo alla richiesta di approvazione di una mozione a firma del consigliere Salvatore Castagnino che prevede “La gestione pubblica del servizio parcheggi”.

«Non si capisce perché esternalizzareha detto Castagninoun servizio dopo gli investimenti fatti per migliorarlo e l’acquisto di macchinari ancora in ammortamento. La mozione impegna l’Amministrazione a lasciare pubblica la gestione di questo servizio che si vorrebbe rendere privato in assenza di un dibattito d’aula e di una relazione sugli aspetti economici e gestionali, primi fra tutti gli introiti e le tariffe».

«Scelta che riserverà risorse a terzi e tassazioni per i cittadini»: lo ha detto nel suo intervento Cetty Vinci per la quale è possibile continuare la «gestione in house del servizio, vista la presenza di macchinari nuovi e le risorse interne alla Polizia municipale. In ogni caso – ha concluso – stiamo parlando del nulla, in assenza di atti amministrativi che ancora non esistono».

Per Francesco Zappalà, «è tutta la problematica riguardante i servizi alla città che deve essere discussa, ma alla presenza del sindaco. Dal teatro comunale agli impianti sportivi per arrivare ai parcheggi: l’Amministrazione come intende gestirli?».

Per Gaetano Firenze, «in presenza della richiesta di una seduta consiliare specifica sul tema, fatta da tanti consiglieri, non ha senso avere prelevato e votare adesso una semplice mozione che è una sorta di parte rispetto al tutto. Occorre – ha aggiunto – un confronto in aula con l’Amministrazione che ci dia numeri e risposte, per una valutazione positiva o meno della gestione in house del servizio».

Alfredo Foti nel ricordare che «nella precedente consiliatura, insieme al sindaco Garozzo, votammo per internalizzare il servizio» ha invitato l’aula a valutare i vantaggi della gestione in house dalla quale «potranno derivare non solo risorse ma anche opportunità occupazionali per tanti giovani, primi fra tutti i precari dell’Ente, attraverso una loro riqualificazione».

Per Simona Princiotta, «siamo di fronte all’ennesimo atto fuori luogo. Il vero problema è la “Conferenza dei capigruppo” ed il modo in cui definiscono gli ordini del giorno. Siamo in presenza della dichiarazione di un assessore, l’argomento è ancora in Commissione, forse c’è anche un’indagine della Magistratura. E noi dovremmo votare “un si o un no” alla gestione pubblica del servizio senza una relazione dell’Amministrazione che ci aiuti a fare una scelta. Io sono personalmente per la gestione pubblica dei servizi, ma contesto questo modo di procedere».

Sulle modalità di predisposizione degli ordini del giorno è intervenuto anche il consigliere Salvo Sorbello: «Atti presentati mesi fa, che da tempo dovevano essere inseriti per legge negli ordini del giorno, vengono dimenticati, mi auguro per superficialità. Non è un modo corretto di gestione dell’attività consiliare».

Infine l’assessore Abela: «La gestione in house del servizio ha evidenziato enormi lacune gestionali e l’esternalizzazione, con regole precise, potrebbe aiutarci a superare questi problemi. In ogni caso c’è un Regolamento in Commissione e ogni valutazione nel merito è giusta rinviarla al suo approdo in aula».

Subito dopo è venuto a mancare il numero legale.

 

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