
PALERMO – E’ scontro tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, il siracusano Vincenzo Vinciullo, dopo che quest’ultimo ha annunciato l’esercizio provvisorio per la Finanziaria regionale.
Crocetta ha definito “orribile” la decisione di non approvare entro febbraio il documento finanziario su cui contava il governo regionale.
Dall’altra parte ribatte il presidente della commissione Vinciullo, accusando il governo di aver presentato ben tre versioni di Finanziaria, che non permettono di poter analizzare e discutere nei tempi, ma soprattutto nei termini, il documento di Bilancio presentato.
Dunque, slitterebbe di un mese, questo ha mandato a dire Vinciullo al presidente dell’Ars Ardizzone, l’approvazione di una Finanziaria “tormentata”, l’ultima della legislatura, che dovrebbe dare risposte alle ex Province, ormai sull’orlo del fallimento, ai Comuni, ai lavoratori precari e coprire i tanti buchi lasciati sinora scoperti.
Un ritardo che non piace al Pd, come ha commentato la presidente del gruppo parlamentare, Alice Anselmo, considerato che era già stato fatto in commissione parte del lavoro. Ma Vinciullo difende la decisione della commissione.
«Le modalità, con le quali le varie proposte relative al Bilancio e alla finanziaria, sono giunte in Assemblea fino a cinque giorni fa – ribatte il presidente della commissione Bilancio – , la decisione assunta dalla conferenza dei capigruppo e l’Art. 7 del D. Lgs 118 non consentivano di dare risposte chiare ai tanti lavoratori (Asu, Lsu, sportellisti, formatori, Aras e così via), che da mesi, attendono risposte certe per il loro futuro. Di conseguenza, di fronte alla impossibilità di conciliare l’esigenza dei lavoratori, con la rigidità delle norme, con la decisione della conferenza dei capigruppo, nonché, con i ritardi accumulati dal governo, la Commissione, trattandosi dell’ultima Finanziaria, ha ritenuto più opportuno chiedere un altro mese di lavoro, per trovare tutte le soluzioni necessarie ad affrontare e risolvere i gravi problemi generali emersi».
Insomma, mentre Crocetta annuncia la sua ricandidatura e il suo nuovo movimento “RiparteSicilia”, con a fianco il fido senatore Peppe Lumia e la vice presidente del suo governo, Mariella Lo Bello, la Sicilia, al contrario, continua a restare ferma, a segnare il passo, magari ad indietreggiare, come ha fatto in questi quasi cinque anni, mancando di dare risposte ai mille problemi che la soffocano e la mettono in ginocchio.
Ad iniziare dal lavoro, per i suoi oltre 60% di giovani che non sanno che cosa sia un lavoro, per i tanti disoccupati che giovani non sono più, per il disagio sociale che coinvolge ormai quasi tutte le famiglie, e per le infrastrutture mai decollate, vedi per tutte la rete viaria, sempre più da paese del sud del mondo.
Un mese in più o in meno, che vuoi che cambi, quando il quadro clinico è drammaticamente preoccupante e la “ripartenza” è un’azione del tutto sconosciuta ai siciliani?