
Siracusa -La deputata regionale del Pd, la siracusana Marika Cirone Di Marco, ha chiesto all’assessore regionale alla Salute di sollecitare l’istituzione dei Dipartimenti Materno Infantili (DMI) in tutte le ASP siciliane, intervenendo sulle direzioni provinciali per orientarle a mettere in atto provvedimenti conducenti allo scopo.
La richiesta è particolarmente indirizzata all’Asp di Siracusa che gestisce cinque presidi ospedalieri e quindici consultori familiari. Obiettivo della “proposta di risoluzione” è la salute della donna, del bambino e dei giovani, indice della salute di una popolazione e delle sue condizioni socio-economiche e culturali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità individua nel miglioramento della qualità della vita della madre e del bambino uno degli obiettivi sanitari prioritari a livello mondiale.
L’area convenzionalmente definita come “materno-infantile” va intesa nella sua accezione più ampia comprendendo, da un lato, entrambi i genitori (genitorialità condivisa e responsabile) ed accogliendo, dall’altro, le domande di salute dell’età adolescenziale.
«In questa accezione, – afferma l’on. Marika Cirone Di Marco – lo stato di salute materno-infantile è rappresentato da alcuni indicatori come mortalità infantile pre e post natale; mortalità e morbosità delle partorienti; frequenza elevata del ricorso a parto cesareo; intenzione di gravidanza (pur in diminuzione tra le italiane adulte, si mantiene significativa tra adolescenti e post adolescenti e in crescita tra le donne immigrate); età gestazionale sempre più elevata; aumento dell’incidenza di neonati di basso peso e di nati pretermine; percentuale dei bambini allattati al seno ben lontana dal valore nazionale; accompagnamento alla prevenzione e alla terapia per la popolazione femminile dal menarca al climaterio; infertilità delle coppie in aumento; abuso e maltrattamento sulle donne».
Il Piano Sanitario Regionale (“Piano della Salute” 2011-2013) prevedeva tra i suoi obiettivi l’attivazione di programmi specifici per la protezione della maternità e il miglioramento dell’assistenza ostetrica, pediatrica, neonatologica.
«Va precisato, inoltre – continua l’esponente del Partito Democratico – che i servizi dell’area materno infantile comprendono:
- a) la rete consultoriale con una offerta di consultori pubblici e privati inferiore ai 250 che, in base alla legge 34/96, sarebbero stati necessari per il bacino d’utenza regionale e che la loro dotazione organica ha subito un progressivo indebolimento, modificandone la funzione istitutiva;
- b) punti nascita (il 52% dei quali ha un numero di parti/anno inferiore a 500) distribuita in Aziende Ospedaliere, Presidi Ospedalieri di ASP, Case di cura;
- c) servizi a supporto dei punti nascita e dell’assistenza neonatale, inclusi STEN e STAM».
«Lo stato dei servizi sul territorio – conclude la Di Marco – presenta discontinuità e punti di mancata realizzazione degli obiettivi tali da non assicurare il diritto alla salute delle donne e dell’infanzia alla generalità dei cittadini siciliani. Secondo quanto indicato dal PSR 2011/2013, tutti i servizi dell’area materno infantile ricompresi nelle ASP andavano inseriti all’interno dei Dipartimenti Materno Infantili (DMI), unico contesto organizzativo in grado di “sinergizzare le attività delle Aziende territoriali e ospedaliere valorizzando le interdipendenze esistenti fra le strutture operative».