Inaugurato a Siracusa il “Giardino Mario Francese”, il cronista siracusano ucciso dalla mafia

Siracusa – E’ stato inaugurato questa mattina, accanto alla biglietteria del parco archeologico di Siracusa, nei pressi di Casina Cuti, il “Giardino Mario Francesce”, realizzato e dedicato dal Comune al cronista siracusano del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia.

La manifestazione ha coinciso con il 36esimo anniversario del delitto (il 26 gennaio del 1979), avvenuto a Palermo in viale Campania mentre il giornalista rientrava a casa dopo una giornata di lavoro.

Inaugurazione del "Giardino Mario Francese" a Siracusa
Inaugurazione del “Giardino Mario Francese” a Siracusa

«Mario Francese – ha detto il sindaco Giancarlo Garozzo nel corso della cerimonia – è stato un siracusano coraggioso, che ha pagato nel maniera più cara, con la vita, il suo impegno professionale e il suo amore per la verità. Per questo siamo orgogliosi di dedicargli questo giardino botanico».

L’intitolazione, organizzata con la collaborazione dell’Associazione siciliana della stampa e dell’Ordine dei giornalisti, è stata seguita da un pubblico silenzioso, alla presenza del figlio di Mario Francese, Giulio, anche lui giornalista, e dell’anziana sorella Maria. Hanno partecipato, inoltre, il prefetto Armando Gradone, il questore Mario Caggegi, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Mario Perdichizzi e Antonino Spampinato, i rappresentanti dei coordinamenti  regionale e provinciale delle Associazioni antiracket, Mauro Magnano e Paolo Caligiore, gli assessori al Verde Pubblico e alla Polizia Municipale, Teresa Gasbarro e Antonio Grasso, e alcuni consiglieri comunali.

A coordinare la cerimonia è stato il segretario provinciale del sindacato unitario dei giornalisti, Damiano Chiaramonte, che ha ricordato una lettera del 2007 con la quale l’ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, indicava Mario Francese come esempio meritevole di essere indicato ai giovani.

«Avevamo preso – ha aggiunto ancora il sindaco Garozzol’impegno con i siracusani e con la famiglia Francese di incontraci oggi per questa intitolazione e l’impegno è stato rispettato. Mario Francese dà il nome ad uno dei luoghi più importati della città, da cui passano ogni anno centinaia di migliaia di persone. In questa maniera, il coraggioso cronista siracusano sarà conosciuto dai visitatori italiani e stranieri che frequenteranno questi luoghi ricchi di storia e di fascino».

«Mio padreha detto Giulio Franceseè cresciuto professionalmente a Palermo ma non ha mai smesso di essere siracusano, conservando anche il suo accento di origine. Per questo ho deciso di essere qui oggi e non alla cerimonia che si tiene a Palermo, dove non sono mai mancato. Ho sempre desiderato creare un ponte ideale tra queste due città nel nome di Mario Francese e spero che questo desiderio possa essere realizzato a partire da oggi».

Poi Giulio Francese ha ringraziato il sindaco per l’intitolazione e per la tempestività con la quale, lo scorso settembre, il Comune riparò e ricollocò nella sua sede la lapide intestata al padre e che da oggi è stata collocata nel parco archeologico.

Mario Francese, come hanno stabilito i processi in cui furono condannati i suoi aguzzini, fu ucciso da Cosa nostra a Palermo per le sue coraggiose inchieste sugli interessi economici dei corleonesi, articoli capaci di anticipare verità che solo anni dopo sarebbero state consacrate dalla aule giudiziarie.

«Lo faceva da uomo normaleha ripreso il figlio Giuliosenza frequentare gli ambienti dell’antimafia, e per questo lavoro alcuni colleghi lo consideravano un visionario».

Alberto Cicero, segretario regionale dell’Assostampa, ha evidenziato il valore simbolico del lavoro di Mario Francese: «Il nostro solo dovere è di dire la verità e dobbiamo farlo per tenere fede alla professione. Egli pagò con la vita questo attaccamento al dovere ed è bene ricordarlo oggi che tutto il mondo parla di libertà di stampa».

Aldo Mantineo, in rappresentanza dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, ha portato il saluto del presidente, Riccardo Arena, e ha sottolineato l’impegno dei giornalisti siracusani per ricordare sempre in maniera degna il cronista ucciso.

«Oggi – ha commentato Mantineostiamo vivendo un bel momento civile. Ricollegandomi alle parole del presidente Napolitano, è significativo che la lapide commemorativa, per 20 anni posizionata in piazza Leonardo da Vinci, si trovi ora in una zona attraversata ogni anno da centinaia di scolaresche e migliaia di giovani»

Il giardino botanico, progettato dal Comune e approvato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, riqualifica un’area di 3 mila metri quadrati attorno alla biglietteria del parco archeologico. Sono state impiantate, oltre al prato, più di 40 specie fra arbusti, piante erbacee perenni, stagionali, rampicanti, officinali e aromatiche. Inoltre, è in fase di completamento una vasca per le piante acquatiche. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Tiné Fiori di Siracusa.

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