Finanziate 23 aziende con il fondo per il microcredito creato dai deputati regionali del M5S

Alcuni deputati M5S all'Ars
Alcuni deputati M5S all’Ars

Palermo – Sono 23 le imprese finanziate e 555 mila euro le somme che formano il fondi per il microcredito siciliano creato dal gruppo parlamentare all’Assemblea Regione Siciliana del Movimento 5 Stelle.

Inoltre, quasi 150 aziende che nella prima fase del progetto potranno accedere al prestito. Questi i dati resi noti ieri in una conferenza stampa tenuta all’Ars dal gruppo dal M5S.

Il fondo, com’era stato annunciato al momento della loro entrata a Sala d’Ercole (14 i deputati attualmente nel gruppo),  è nato grazie alla rinuncia mensile ad un’ampia fetta dei loro stipendi ridotti a 2500 euro mensili oltre al rimborso delle spese documentate.

«È una goccia di benzinaaffermano i parlamentari regionali M5S –  nelle taniche a secco dell’economia isolana, ma è soprattutto una risposta all’immobilismo di un governo che ha abbandonato le imprese al loro destino. Se l’esecutivo avesse voluto seguire il nostro modello di sviluppo  avrebbe potuto attivare grosse fette di fondi comunitari che purtroppo rimangono congelati  per le difficoltà delle imprese a fornire idonee garanzie».

Le somme messe a disposizione dai deputati M5S servono come garanzia per l’erogazione dei  fondi Jeremie e dei capitali messi a disposizione  da Banca Etica, per un totale di circa tre milioni e 300 mila di euro disponibili.

Ad eccezione di Ragusa tutte le province siciliane sono rappresentate nelle prima tranche di finanziamenti, con aziende che operano nei più svariati settori: dall’agroalimentare, all’informatica, passando per le produzioni biologiche e per i beni culturali. Le somme erogate vanno da 5 mila  a 25 mila euro a tassi fortemente agevolati (attualmente dal 2 al 4 per cento circa, a seconda del settore dell’impresa che usufruisce del prestito).

Partenership dell’operazione sono Banca Etica, Impact Hub Sicilia e la Fondazione Comunità di Messina Onlus, che si occupano della gestione del Fondo e della selezione delle domande di credito. Domande che sono arrivate numerose da tutte le parti dell’isola (4750 richieste d’informazione, per 1340 questionari compilati).

Delle 23 aziende finanziate ben 10 muovono i primi passi nel mondo dell’imprenditoria: sono tante, infatti, le start up che hanno colto al volo l’occasione offerta dal Microcredito per mettersi sul mercato.

E sul mercato vuole restare anche la Birra Messina. I dipendenti della storica azienda, colpita dalla crisi, hanno infatti deciso di tenere in vita il marchio e di continuare la produzione grazie ad una micro-ricapitalizzazione da 25 mila euro che servirà loro come garanzia per accedere a più cospicui finanziamenti.

Ad alimentare il fondo possono contribuire anche privati cittadini.

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