
Siracusa – Ma che succede ancora dentro al PD di Siracusa? Quando tutto lasciava pensare che si fosse ritrovata la strada “persa” del dialogo e del confronto unitario tra le varie componenti, per rimettere sullo stesso binario il partito che governa il Paese, la Regione, il Comune capoluogo di Siracusa e tanti altri Comuni in provincia, ecco che l’immagine che appare è sempre più quella di una Torre di Babele dove ognuno parla lingue diverse.
Non certo dal punto di vista culturale, in una società sempre più multietnica, ma proprio sulla linea politica e sulle strategie nel territorio. Insomma, dentro al Partito Democratico di Siracusa a quanto pare, si userebbe lo stesso stratagemma raccontato da Omero nell’Odissea ed usato da Penelope per non sposare uno dei Proci: di giorno tesseva la tela che poi di notte disfaceva.
L’attacco di qualche giorno addietro del parlamentare nazionale del PD, Pippo Zappulla, e della consigliera al Vermexio, Simona Princiotta, all’ex coordinatore provinciale del partito e oggi capo di gabinetto del sindaco di Siracusa, il renziano Giovanni Cafeo, dell’area “Innovazione”, quella sostenuta dall’ex sottosegretario democristiano Gino Foti, di cui non avremmo voluto occuparci in quanto fatti legati allo scontro interno tra le varie correnti o anime di quel partito, ma che ha richiesto l’immediato intervento pubblico della segretaria provinciale Carmen Castelluccio. E allora la questione cambia.
Zappulla e Princiotta, in pratica, hanno accusato Cafeo di essere il “sindaco reale” di Siracusa, colui che “fa e sfa”, come si dice. Di fatto, sotto sotto, un attacco al primo cittadino. Ma cosa hanno detto Zappulla e la Princiotta da richiedere con urgenza l’intervento della segretaria provinciale del partito? Ecco in sintesi il loro pensiero.
«Da tempo, e sempre più, Cafeo pare accreditarsi come il vero Capo del Comune e non solo di Gabinetto – hanno dichiarato Zappulla e Princiotta -. Circolano, infatti, notizie che lo stesso abbia avuto un ruolo improprio ma decisivo nella sfornata di delibere e determine di fine anno con contributi. Lo stesso si muove in città, e non solo, come il leader occulto dei renziani-innovatori. Epiche le sue dichiarazioni sulle vicende politiche e amministrative di Carlentini e Canicattini. Se ci aggiungiamo le voci che lo vedono interessato a ruoli apicali nell’operazione Smart City con l’utilizzo dei locali dell’ex Lazzaretto, la domanda che sorge spontanea è se non siamo in presenza di una sorta di sindaco ombra o, come alcuni maliziosi osservano, l’ombra del Sindaco. Noi e la città dovremmo saperlo».
Come si vede, quando tutto portava alla pace, le affermazioni su Cafeo sembrano riaccendere la miccia. Di questo si sarà preoccupata Carmen Castelluccio che nel suo intervento, chi sa perchè, non menziona mai Cafeo bensì il sindaco (… ma non ci risulta, salvo che ci sia sfuggito, altro intervento pubblico di Zappulla e Princiotta).
Nell’annunciare una riorganizzazione degli organismi di partito, per fare posto a chi nell’ultimo congresso si era rifiutato di entrarci, appunto l’area di “Innovazione”, la Castelluccio “bacchetta” il parlamentare e la consigliera, che tra l’altro, non molto tempo fa, i colleghi al Vermexio avevano espulso dal gruppo PD.
«Come segretaria provinciale del PD di Siracusa – esordisce la Castelluccio – esprimo forte preoccupazione per i toni e le modalità con le quali l’on. Zappulla ha inteso muovere delle critiche all’azione del sindaco Garozzo, non possono essere condivise accuse pubbliche insinuanti ed offensive all’indirizzo di un sindaco del proprio partito accompagnandosi con consiglieri comunali che si stanno distinguendo per atteggiamenti e posizione politiche di chi si ritiene all’opposizione.
Nel prendere le distanze da simili atteggiamenti e argomentazioni – continua la segretaria provinciale del PD – ho il dovere di ribadire che il PD fa parte della giunta e quindi della maggioranza, questo non vuole dire che ogni cosa che il sindaco e l’Amministrazione comunale fanno o propongono deve essere accolta acriticamente anzi occorre rilanciare il confronto tra Sindaco, gruppo consiliare e PD cittadino. E’ doveroso sollevare rilievi e muovere critiche, quando si è in presenza di atti e provvedimenti che non si condividono, ma ciò deve avvenire nelle sedi opportune, con i toni appropriati e con il rispetto che si deve nei confronti dei dirigenti e degli amministratori espressione dello stesso partito.
Il PD di Siracusa sta affrontando una delicatissima fase di ricomposizione unitaria fortemente voluta oltre che dalla sottoscritta prima di tutto dai suoi dai suoi militanti e dai suoi elettori – aggiunge ancora la Castelluccio -, si accinge ad affrontare importanti appuntamenti elettorali in comuni importanti come Augusta, sta governando con grande impegno tanti comuni attraverso il lavoro faticoso di sindaci e assessori con il sostegno dei circoli locali del PD, sta tentando di concretizzare un forte progetto di cambiamento nel governo della città, di fronte a questi straordinari impegni serve senso di responsabilità, rispetto per i ruoli di ognuno, autentico spirito unitario pur nella diversità di opinione e di proposte.
Senso di responsabilità che per quanto concerne la vita del partito – conclude Carmen Castelluccio – non può che avere un unico percorso possibile, cioè il definitivo ingresso di tutte le espressioni del partito negli organismi provinciali, lo sviluppo, in quella sede, di un intenso confronto nel quale individuare linee programmatiche e iniziative politiche condivise e se necessario anche chiamare a ruoli di direzione nuove energie e risorse disponibili a lavorare in maniera unitaria nell’interesse del partito ma soprattutto delle nostre comunità».
Sin qui la Castelluccio che, non sfugge a chi legge, torna ancora una volta a sottolineare l’impegno del PD a “concretizzare un forte progetto di cambiamento nel governo della città”, quindi un percorso in pieno svolgimento, che di certo coinvolge il sindaco, e che magari, allo stato attuale, non è ancora riuscito a tappare tutti gli “spifferi” dalle quali arriva “area fredda“. Spifferi che vanno certamente chiusi per evitare di ammalarsi.
Nello stesso tempo, la segretaria provinciale, com’è giusto che sia, non manca di rilanciare, a tutto il gruppo dirigente del Partito Democratico siracusano, l’invito all’unità, chiedendo di risotterrare l’ascia di guerra. Sarà così?






