Palermo – Sembra non finire al Tribunale palermitano il periodo in cui si deve tenere alta la guardia a causa dei continui allarmi sulla sicurezza. Ieri mattina, in un’aiuola nei pressi di Piazza della Memoria, fra il vecchio e il nuovo Tribunale, è stato rintracciato un proiettile da guerra di grosso calibro che appartiene, solitamente, all’attrezzatura di cui sono provviste le forze armate israeliane.
Non sono poche le ipotesi sul ritrovamento di questo proiettile in Sicilia, luogo in cui sembra parecchio difficile il reperimento di munizionamento di questo tipo.
Gli investigatori annoverano fra le varie possibilità anche quella che si tratti di un messaggio intimidatorio rivolto ai magistrati del Tribunale da parte di chi vuole rendere sfacciatamente palese la pericolosa forza che detiene.
Nell’ultimo periodo, si sono susseguite diverse forme di minacce indirizzate ai pubblici ministeri della Procura di Palermo: il Pg Roberto Scarpinato, come abbiamo riferito ieri, è stato, nel giro di una ventina di giorni, il destinatario sia di una lettera minatoria che gli è stata recapitata direttamente sulla scrivania del suo ufficio; sia di una scritta sulla porta dell’ufficio dirimpetto al suo.
Addirittura, è di qualche giorno fa l’inquietante sorpresa dello smarrimento di alcuni nastri contenenti immagini del circuito di videosorveglianza della sicurezza di Scarpinato, che potevano essere utile nelle indagini circa gli atti intimidatori.
Si tratta di misteriose coincidenze di circostanze o c’è una relazione fra questi avvenimenti e le udienze del processo sulla trattativa Stato-mafia?