
AUGUSTA – Una interrogazione urgente al ministro dell’Ambiente è stata presentata ieri dalla parlamentare siracusana del PD, Sofia Amoddio, in merito all’arrivo ad Augusta della nave “Rita Br” carica di rifiuti speciali, 10 mila tonnellate, provenienti dall’Ilva di Taranto da smaltire nella discarica Cisma, tra Augusta e Melilli.
Da porto hub commerciale tra i più importanti nel Mediterraneo ad approdo di rifiuti, un bel ritorno indietro per il porto di Augusta, ma soprattutto, nessuna considerazione per una delle aree più inquinate e a rischio ambientale d’Europa, con un indice così alto di morti per tumore e malformazioni neonatali che, al contrario, attende da anni le bonifiche.
«Ritengo molto grave che sia stato autorizzato il trasferimento di questi rifiuti dalla Puglia alla Sicilia – ha dichiarato l’on. Amoddio – per poi smaltirli in un’area che vanta già alto rischio ambientale; un area che da 1999 è stata dichiarata Sito di interesse nazionale; un area che si estende per migliaia di km e che ha invece impellente e vitale bisogno di bonificare e di eliminare i propri rifiuti industriali piuttosto che accogliere quelli di altri siti industriali. Per questo motivo – conclude l’esponente del Partito Democratico -, tra gli altri quesiti, ho chiesto che il ministro accerti quali autorizzazioni siano state rilasciate per lo smaltimento di questi rifiuti; se sono già previsti dal Ministero altri trasferimenti e smaltimenti di rifiuti industriali e quali azioni intenda adottare per evitare che il territorio dei comuni di Augusta, di Priolo e Melilli diventino la discarica dei rifiuti provenienti dall’acciaieria “Ilva” o di altri siti industriali e che un’altra violenza venga commessa nei confronti della popolazione e del territorio».