
SIRACUSA – Pronta la risposta del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ai consiglieri comunali del Nuovo Centrodestra, Fabio Alota e Salvatore Castagnino, nonché al deputato regionale dello stesso partito, Vincenzo Vinciullo, che accusavano il Comune di essere in procinto di perdere 19 milioni di euro per interventi di prevenzione dell’inquinamento delle falde idriche del “Sistema fognario, dell’area metropolitana siracusana per il disinquinamento della costa e per la riutilizzazione delle acque reflue – terzo stralcio”.
«Per evitare che il Comune debba perdere ulteriori 19 milioni di euro – avevano dichiarato l’on. Vinciullo -, che uniti a tutto ciò che lo stesso Comune deve dare ai privati, significa debiti per le prossime future generazioni. Giorno 6 ho convocato, presso il Dipartimento Regionale, una riunione con i dirigenti, a cui invito i dirigenti e gli assessori del Comune a partecipare nello spirito di collaborazione che l’opposizione deve avere con chi governa la città, perché un eventuale danno di questa natura porterebbe al fallimento della città».
Pronta, dicevamo, la replica del primo cittadino Giancarlo Garozzo.
«La notizia dei 19 milioni concessi al Comune per il sistema fognario e che la Regione, secondo l’onorevole Vinciullo, vorrebbe cancellare è destituita di fondamento – ribatte subito Garozzo -. Così come è completamente falso che la riunione di mercoledì prossimo a Palermo, al dipartimento Acqua e rifiuti, è stata convocata dall’onorevole Vinciullo, il quale non ha alcun titolo per farlo. Vero è invece che io personalmente e i tecnici comunali saremo presenti perché convocati dal dirigente del dipartimento, con il quale abbiamo concordato la data dell’incontro e abbiamo convenuto i passaggi da effettuare per mettere fine alla vicenda».
«Si chiedono le dimissioni mie e della Giunta – continua il sindaco di Siracusa -, ma a dimettersi dovrebbero essere quei ciarlatani che della politica hanno fatto un imbroglio da propinare ai cittadini. L’onorevole Vinciullo non riesce ad ammettere neppure a se stesso che la nostra Amministrazione, tra mille difficoltà, è riuscita a far ripartire tre opere importanti che le Amministrazioni di centrodestra erano riuscite a bloccare. La rete fognaria della Borgata è una di queste (le altre sono il parcheggio Mazzanti e la riqualificazione del porto) il cui finanziamento non può essere cancellato per il semplice fatto che l’opera è stata realizzata per quasi il 75 per cento e che gli stati di avanzamento sono stati pagati alla ditta appaltatrice. Vero è, invece, che la Regione ha spostato le somme su un’altra linea di intervento, ma questo non vuol dire che l’opera sia stata privata dei finanziamenti».
«Nel merito – conclude Giancarlo Garozzo -, l’appalto è stato sottoposto a variante per i ritrovamenti archeologici avvenuti nel corso del lavori. Ciò ha comportato una crescita dei costi di poco superiore al 10 per cento del prezzo iniziale ma sempre contenuta nella disponibilità dei 19 milioni. Della questione, discussa negli incontri avvenuti nei mesi scorsi alla Regione, come richiesto, è stata informata l’Autorità anticorruzione».