SIRACUSA – Ancora chiusa la Riserva naturale orientata “Cava Grande del Cassibile”, con grave danno per il turismo dell’area iblea, e in generale del siracusano. La denuncia arriva da Marco Mastriani, responsabile della sezione di Siracusa e consigliere regionale dell’Ente Fauna Siciliana.
A quasi due mesi dall’incontro svolto ad Avola lo scorso 11 aprile, promosso dalle associazione ambientaliste della provincia di Siracusa e alla presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Avola, Noto e del comune di Siracusa, i vertici dell’Azienda Foreste Demaniale e della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, non avrebbero fornito date certe per la riapertura dell’importante sito naturalistico.
«Nonostante gli impegni presi e la manifesta volontà di riaprire l’area protetta alla fruizione dei visitatori – afferma Marco Mastriani – usufruendo dei sentieri nella parte centrale, nessuna novità è emersa e con la stagione avviata, ancora una volta per l’inerzia della Regione, si crea un notevole danno di immagine turistica alla nostra provincia. Credo che ormai siamo al paradosso e all’incertezza delle risposte da parte delle istituzioni, dove i cittadini chiedono senza avere risposte certe».
Ogni anno la Riserva naturale orientata, conta una fruizione di oltre 60.000 visitatori che purtroppo arrivati al belvedere di Avola Antica o al sentiero “Mastraronna“, lato Canicattini Bagni, sono costretti a ritornare indietro.
«È assurdo dire di non avere i soldi per il ripristino dei sentieri – aggiunge Mastriani – e inapplicare le leggi regionali sui ticket d’ingresso nelle riserve naturali da oltre 16 anni e poi a ogni calamità naturale e non, chiudere le riserve per carenze di risorse economiche».
Recentemente nella legge di stabilità regionale pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Regionale il 15 maggio 2015, articolo 59, è stata approvato il quarto dispositivo di legge che autorizza l’assessore regionale al Territorio e Ambiente a emanare un decreto entro trenta giorni dalla pubblicazione, affinchè si istituisca il ticket d’ingresso nelle aree protette e si assicurino almeno alcuni servizi primari, finalizzati alla tutela e conservazione dell’area e si potenzino i servizi finalizzati alla fruizione.
«Perchè i deputati regionali della provincia di Siracusa – chiede Marco Mastriani – non intervengono in merito e fanno finta di non conoscere il problema. Ci auguriamo che la Regione non collezioni leggi regionali inapplicate e si dia concretamente la possibilità di attuare gli strumenti utili per tutelare le aree protette da incendi, calamità naturali e non, manutenzione ordinaria dei sentieri e delle aree attrezzate, punti informativi e di accoglienza turistica, ecomusei e in generale si migliori la tutela e la fruizione delle nostre aree protette puntando sull’ecoturismo».