Tutto il “pensiero unico” contro Jovanotti

Jovanotti all'Università di Firenze
Jovanotti all’Università di Firenze

È bastato un intervento di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, all’Università di Firenze, per scatenare sui social, e non solo, una “miserevole” polemica di natura politica, lontana dai contenuti di un intervento assolutamente condivisibile.

Tutti i limiti e la pochezza del nostro modo di confrontarci con quello che pensano gli altri si concretizza proprio in queste occasioni. Volutamente i contenuti dei messaggi sono trasformati, per polemizzare e distruggere il nemico.

Jovanotti, non ha mai detto “è giusto lavorare gratis”.

Bisognerebbe ascoltare le sue parole e non fidarsi di un titolo di giornale. Non ha parlato di lavoro professionale non retribuito o sfruttamento dei giovani. Si è concentrato sul volontariato dell’inizio della vita lavorativa, raccontando che lui stesso ha fatto esperienze simili: “Fare il volontariato in quelle occasioni rende più felice dell’andare in una colonia estiva. Perché? Imparavo a essere gentile con le persone, imparavo un sacco di cose”.

Il pensiero unico dell’Italia, onesta e perbene, ha trasformato le parole dell’artista, e pur di imporre il suo punto di vista non si è limitato a questo, e andato oltre nel tentativo di distruggere un “nemico”, uno che la pensa diversamente.

Che poi, il discorso del “lavoro a gratis dell’inizio”, andrebbe affrontato al netto delle masturbazioni mentali che sono le costruzioni ideologiche.

Allora, diciamola tutta.

Se oggi l’Italia vive questa fase acuta della crisi, dipende proprio dall’assenza del lavoro a gratis dell’inizio. Viviamo nel pressappochismo più assoluto perchè non abbiamo imparato i mestieri che facciamo. Anticamente, si andava dal “mastro”, per imparare un’arte, un mestiere che poi sarebbe diventato una professione retribuita.

Abbiamo abbandonato questa fase “costruttiva” del lavoro, che serve per imparare, per fare esperienza. Altra cosa è lo sfruttamento, la schiavitù nel lavoro. Ma anche qui, siamo incapaci di combatterla, non sappiamo neppure rivendicare i nostri diritti perchè non abbiamo imparato a farlo, non abbiamo l’esperienza.

Imparare è la vera arte, e si impara anche a gratis, anzi talune volte per imparare da un maestro, si paga.

Ma nel nostro mondo prevale la miserevole polemica politica, invece di capire e tentare di immedesimarci negli altri, di vestire i loro panni e discutere sui contenuti, vogliamo soltanto imporre il nostro punto di vista.

Ci manca l’esperienza, un lavoro a gratis, per comprendere gli altri.

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