La legge elettorale ed il popolo sovrano

Il grande Totò in una celebre parodia della politica "Vota Antonio"
Il grande Totò in una celebre parodia della politica “Vota Antonio”

Una volta, moltissimi anni fa, partecipai a una riunione del Partito Socialista a ridosso delle elezioni Comunali. Bene, la lista era pronta, rigorosamente in ordine alfabetico. Nel leggerla si accorsero che il capolista era uno dei capi corrente. La cosa non fu presa bene. In una notte si trovò un altro candidato alfabeticamente adatto per essere numero uno.

Ecco, da quando esistono le elezioni, a prescindere dal sistema elettorale, gli eletti, prima ancora di essere espressione del libero voto dei cittadini, sono scelti dalle segreterie di partito.

Con una differenza. Allora esisteva il confronto, anche animato, con gli iscritti, oggi, per espressa volontà del popolo è diventata cosa loro.

Conosciamo un unico sistema di partecipazione alla politica, quello di mettere la croce, come chi non sa ne scrivere e ne leggere.

Il problema vero è l’assenza di strutture dove discutere le scelte della politica, invece… tutti i nostri sforzi sono concentrati nella ricerca di un sistema elettorale che possa garantirci una presa in giro soddisfacente.

 

L’ipocrisia del popolo sovrano

I soccorsi in uno dei centri colpiti dal recente terremoto
I soccorsi in uno dei centri colpiti dal recente terremoto

Umberto Eco, ne “Il nome della rosa”, s’inventò l’esistenza di un secondo libro della “Poetica” di Aristotele dedicato alla commedia. Andò perduto, distrutto.

Avendo le pagine avvelenate, tutti coloro che lo sfogliavano, leccandosi successivamente il dito, morivano. Tutto per evitare la diffusione della commedia, del teatro e della lirica.

Bene, capita spesso anche a noi.

Ci inventiamo delle storielle con le quali tentiamo di nascondere a noi stessi la verità delle cose.

Tutti sanno tutto, ma ognuno fa finta di nulla.

La balla cosmica di maggiore spessore riguarda il nostro rapporto con la politica.

La sintesi degli ultimi due giorni si può esprimere in questa frase: “adeguare le città a resistere agli eventi della natura”

Per questa operazione occorrono soldini, tanti soldini. Non abbiamo un euro, nè nelle casse dello Stato, nè nelle tasche di ogni singolo cittadino.

Ora, occorre rinunciare a qualcosa.

Noi, politica e popolo sovrano, non siamo disposti.

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