SIRACUSA – Chi ieri pomeriggio, in occasione della Direzione provinciale del PD, si aspettava l’azzeramento della giunta comunale di Siracusa, come si vociferava e come chiesto dall’area riformista del partito, ad iniziare dal segretario Alessio Lo Giudice, dopo i già noti fatti giudiziari che hanno portato la Procura della Repubblica aretusea a notificare ben 22 avvisi di garanzia, tra assessori, consiglieri, ex capo di gabinetto del sindaco, dirigenti del Vermexio e rappresentanti di associazioni e cooperative, alla fine della riunione, in tarda serata, è rimasto deluso.
Nessun azzeramento, come ha più volte sostenuto il sindaco Giancarlo Garozzo, ma piuttosto, come proposto dall’assessore regionale Bruno Marziano, grande paciere ieri in una riunione alquanto “infuocata”, una verifica e un piccolo rimpasto per ridare energia all’azione amministrativa al Vermexio.
Un percorso che dovranno costruire insieme, nei prossimi 10 giorni, su mandato della Direzione, lo stesso sindaco con il segretario provinciale e quello cittadino, coadiuvati dai rispettivi vice segretari e dal capogruppo consiliare.
Insomma, un nuovo progetto e impegno per rinsaldare il legame con i siracusani, sfilacciatosi dopo le vicende giudiziarie che non hanno certo radici recenti ma affondano in un “sistema” di gestione della cosa pubblica e di affidamenti di servizi (dagli asili nido, agli impianti sportivi, ai servizi sociali) che parla un linguaggio vecchio, che Garozzo, come ha sostenuto nel suo intervento, avrebbe provato a cambiare, avviando una stagione di bandi e gare destinate, a suo dire, a tagliare il cordone ombelicale alle stagioni degli “affidamenti”. Ma su questo farà il suo corso il lavoro della magistratura.
Dal punto di vista politico, invece, salvata in se la giunta, Garozzo ha dunque preso l’impegno della verifica e del rimpasto che certamente porterà fuori qualcuno degli attuali assessori, fatta salva la presenza di fedelissimi o di assessori impegnati in questo momento nel delicato avvio di servizi importanti e “scottanti”, come la gestione dei rifiuti e quello dell’acqua, per il resto tutti potrebbero essere “sacrificabili” per il progetto di rilancio, in vista dei futuri impegni elettorali del partito e della stessa amministrazione.
Ma ieri, nelle oltre 5 ore di “calda” riunione della Direzione del Partito Democratico, alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti e di quello organizzativo Antonio Rubino, ad incrociarsi non sono stati solo interventi legati al futuro di Garozzo e della sua giunta, ma anche quelli relativi agli interventi giudiziari dei giorni scorsi (era presenta anche la consigliera Simona Princiotta, grande accusatrice del famoso “sistema Siracusa” assieme al suo mèntore, l’on. Pippo Zappulla), con storie personali e rievocazione di impegno militante di lunga data “senza mai una macchia”, e con nuove o recenti storie di alleanze e strategie tra le varie aree, che è parso di capire si siano “arrugginite”, se non addirittura e “spezzate”.
Così tra i fotiani di Giovanni Cafeo, ex capo di gabinetto del primo cittadino di Siracusa, e lo stesso Garozzo; così tra l’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano, e i riformisti “duri” come Turi Raiti e Pippo Zappulla (tutti ex Cgil come l’assessore regionale, che auspicavano l’azzeramento della giunta al Vermexio).
L’impressione è stata quella dell’avvenuta nascita di una nuova “intesa” tra i renziani “doc” del sindaco (che dicono avrebbe ricevuto la benedizione direttamente da Renzi e anche dal suo fedelissimo siciliano, Faraone), l’area Dem di Sofia Amoddio, Marika Di Marco ed Enzo Pupillo, e il deputato e assessore regionale Marziano.
Che sia la volta del PD.3 in vista dei prossimi e imminenti impegni elettorali? Vedremo. Il primo appuntamento è intanto con la verifica e il “piccolo” rimpasto su cui si è impegnato Giancarlo Garozzo.