
SIRACUSA – La vicenda Open Land, in particolare il milionario risarcimento richiesto dalla società che non ha potuto realizzare il mega centro commerciale (ben 20 milioni di euro) come si pensava in un primo tempo, in un’area di pregio archeologico, continua a focalizzare l’attenzione della politica siracusana, non solo delle aule dei tribunali amministrativi.
Una vicenda che ripercorre anni di politica e di gestione della cosa pubblica in una Siracusa per molto tempo priva di tutele, come testimonia la vasta cementificazione, intere aree degradate e l’indifferenza a tutelare uno dei territori più ricchi di beni culturali e archeologici al mondo.
Una vicenda, quella dell’Open Land, che la parlamentare nazionale del Pd Sofia Amoddio ha portato a livello nazionale e, addirittura, all’attenzione del governo e del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affinchè si eviti che possa scivolare sulle spalle e pesare sulle tasche dei siracusani.
Un risarcimento di quella portata, d’altra parte, qualora si dovesse onorare, rischierebbe di far saltare le casse del Vermexio.
Sull’argomento, come ha già fatto anche in Consiglio, torna, pertanto, la consigliera comunale del Partito Democratico, Simona Princiotta, e le sue considerazioni non risparmiano l’attuale giunta e l’attuale sindaco Garozzo.
Lo fa attraverso una interrogazione rivolta al sindaco Giancarlo Garozzo per chiedere chiarimenti sul mandato dell’avvocato D’Alessandro attuale difensore esterno del Comune in questa vicenda.
«In data 28 aprile 2015 – afferma la Princiotta – durante la seduta del Consiglio comunale avevo già chiesto che l’avvocatura relazionasse per iscritto sul ricorso incidentale notificato dall’avvocato D’Alessandro nel procedimento n. 54/2014 presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa nell’ambito del contenzioso Open Land s.r.l. Ad oggi sono trascorsi tre mesi e l’apparato comunale non ha inteso dare risposta destando, in tal mondo, particolare inquietudine. Visto il muro di omertà che impedisce di avere delle riposte concrete ho verificato personalmente che il ricorso incidentale è stato veramente notificato in ritardo dall’avvocato D’Alessandro che a distanza di oltre un anno si permette ancora di scrivere e suggerire azioni penali dopo aver rifiutato in più occasioni l’invito dei consiglieri comunali a relazionare in aula».
«Comprendo la difficoltà di D’Alessandro – aggiunge ancora l’esponente del Pd – a giustificare un suo errore che è stato una delle cause del rigetto di tutte le difese del Comune di Siracusa nonché la nomina del Ctu, ed un risarcimento danni oggi quantificato in oltre 20.000.000,00 di euro sentenziato dal Cga. A voler essere precisi, il suddetto ricorso sarebbe dovuto essere notificato dall’avvocato incaricato del Comune entro il giorno ultimo del 11 marzo 2014, ed invece è stato notificato tardivamente solo il giorno 18 marzo 2014. Certo, quando a pagare sono i cittadini sette giorni di ritardo possono essere considerati una distrazione da poco. L’avvocato D’Alessandro che da una parte non ama confrontarsi con l’Assise dall’altra, però, ha la predisposizione a scrivere delle note dalle quali scaturiscono sempre azioni errate. Vedi la determina a firma dell’ingegnere Fortunato, con la quale attestava (a fronte di una sentenza definitiva) che nulla era dovuto all’Open Land. Determina da cui è scaturita una richiesta di rinvio a giudizio sia per D’Alessandro sia per lo stesso Fortunato per il reato di falso, vedi la mozione a firma di tredici consiglieri “tifosi” garozziani che sollecitavano l’invio degli atti alla Procura della Repubblica, diligentemente poi emendata perché il testo originario era palesemente diffamatorio».
«Come ciliegina sulla torta – prosegue la Princiotta – apprendo con estremo sconcerto che la Procura Generale presso la Corte di Cassazione ha richiesto l’immediata improcedibilità del ricorso del Comune di Siracusa contro Open Land s.r.l. ai sensi dell’articolo 369 del codice. In pratica, è documentale che la Procura Generale della Cassazione ha valutato l’assenza di documentazione essenziale che l’avvocato D’Alessandro doveva produrre a pena di improcedibilità e che, invece, non ha prodotto».
«Le domande che pongo al sindaco – conclude Simona Princiotta – sono le seguente: Un avvocato che si è costituito tardivamente, su cui grava una richiesta di rinvio a giudizio e che gli viene rigettato un ricorso perché carente della documentazione essenziale, gode ancora del mandato quale avvocato difensore del comune di Siracusa? Il sindaco Garozzo ha iniziato l’azione di rivalsa nei confronti di questo professionista o ha provveduto solo a pagare una cospicua parcella?»
“Sul punto – prosegue Simona Princiotta – chiedo all’Onorevole Pippo Zappulla di depositare interrogazione parlamentare, perché deve essere accertata la responsabilità sia di chi sbaglia, sia di chi continua a tollerare gli <errori> con le tasche dei cittadini”.
“L’Onorevole Sofia Amoddio – conclude Simona Princiotta – che fa l’Avvocato e conosce l’articolo 369 del c.p.c., legga la richiesta della Procura Generale della Cassazione contro il Comune, in modo di avere la possibilità di comprendere di chi sono le responsabilità e perché”.