Siracusa – Presentato questa mattina alla Camera di Commercio di Siracusa il progetto “Alla scoperta dell’ecomuseo siracusano”, realizzato dal Servizio Turistico Regionale di Siracusa, con il cofinanziamento dell’Assessorato Regionale al Turismo, e la collaborazione dei Comuni interessati ai percorsi, Siracusa, Canicattini Bagni, Ferla, e Pachino, la Sovrintendenza, Siracusa Turismo, la cooperativa Syrako e, naturalmente, gli operatori turistici e gli albergatori.
Il progetto prevede la realizzazione, dal 31 ottobre al 7 dicembre, di 18 tour, con sei percorsi tematici, che interessano il territorio di Siracusa e della provincia, e che saranno offerti gratuitamente ai turisti che soggiorneranno almeno una notte nelle strutture ricettive di Siracusa aderenti all’iniziativa.
Alquanto caratteristici, anche dei luoghi e del territorio da conoscere, i nomi dei sei percorsi programmati con la collaborazione dei rispettivi Comuni: “Più a Sud di Tunisi”, “La civiltà contadina degli Iblei”, “Siracusa Greca (Musei gratis)”, “Dall’età del bronzo al Liberty”, “La via del vino e non solo”, “L’isola del Tesoro”.
L’iniziativa è stata salutata positivamente dal vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, presente stamani alla presentazione del progetto.
«Finalmente – ha affermato Amenta – iniziative che utilizzano concretamente i fondi strutturali europei per incentivare e far crescere l’economia turistica del territorio, offrendo ai turisti, percorsi e tour che li porteranno a scoprire l’Ecomuseo siracusano».
Obiettivo del progetto è quello di espandere le attività turistiche, aumentando i flussi in un periodo di bassa stagione, per rimettere in moto i processi economici ed occupazione di un settore che viene considerato la prima industria naturale della Sicilia, sulla quale, ha rimarcato Paolo Amenta, la Regione dovrebbe investire molto di più.
«Il progetto realizzato – ha continuato Amenta – è quello che andiamo dicendo da anni. Sul futuro del turismo in Sicilia, ovvero, la prima industria naturale dell’Isola, non si possono fare più discorsi a vuoto, ma c’è bisogno di concretezza e di un uso appropriato e finalizzato delle risorse economiche, in questo caso i fondi europei. Questi sono i progetti che attirano l’interesse dei visitatori e dei turisti desiderosi, ed aiutati, a conoscere il nostro patrimonio storico, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico. L’unico rammarico – conclude il vice presidente di AnciSicilia – è la cecità della Regione che su queste iniziative dovrebbe investire, perché creano ricchezza ed occupazione, ed invece, come in questo caso, impegna appena 10 mila euro. Così non andremo molto lontano in questo importante settore».