Lunedì “Stati generali delle Circoscrizioni” e Garozzo rispondendo a Gennuso e dice “no” al referendum

Giancarlo Garozzo
Giancarlo Garozzo

Siracusa – Si terrà venerdì prossimo, alle 10,30, nella sala “Archimede” di piazza Minerva a Siracusa, la conferenza stampa di presentazione degli “Stati generali delle Circoscrizioni”, previsti per lunedì 3 novembre alle 9,30 nell’aula consiliare del Vermexio, in un momento di grande attualità e di dibattito sul futuro di questi organismi amministrativi dei Quartieri, dopo la proposta dell’Amministrazione Garozzo di volerle ridurre da 9 a 2.

All’incontro parteciperanno i presidenti degli attuali nove Consigli cittadini, guidati dal loro coordinatore, il presidente della Circoscrizione Cassibile, Paolo Romano.

Un dibattito sul futuro delle Circoscrizioni che è ormai aperto in città e coinvolge gruppi e forze politiche. Al PD, che nei giorni scorsi ha riunito i suoi presidenti e consiglieri, ad esempio, non piace la proposta della Giunta e a sua volta propone di ridurle da 9 a 5, mentre ha meritato una lunga ed articolata risposta da parte del sindaco Giancarlo Garozzo, la proposta del neo eletto deputato regionale, Pippo Gennuso, favorevole ad un referendum in città per lasciar decidere ai siracusani.

«Il futuro del decentramento a Siracusa e del numero delle Circoscrizioni – ribatte Garozzo a Gennuso – non saranno frutto di una decisione calata dall’alto, ma di un confronto politico svolto nell’unico posto in cui esso è possibile: il Consiglio comunale.  Sarò pronto in qualsiasi momento a un dibattito pubblico sul tema, ma il nuovo assetto del decentramento è materia che adesso è in mano alle forze politiche. La Giunta – prosegue il primo cittadino – ha fatto la sua proposta, che sosterrà fino in fondo ma sulla quale sarà il Consiglio comunale a decidere, per di più con una maggioranza qualificata dei due terzi, visto che si tratta di modifica statutaria, e quindi con il coinvolgimento di maggioranza e opposizione.  Trovo invece priva di senso – continua ancora Garozzo – la proposta del referendum, perché comporterebbe un ulteriore dispendio di soldi e perché mi sfugge quale dovrebbe essere il quesito sul quale i cittadini dovrebbero esprimere il loro sì o il loro no. Noi non diciamo che il decentramento deve essere cancellato;  diciamo che deve essere radicalmente ripensato e che deve costare molto meno degli attuali 2 milioni 242 mila euro l’anno. Ha senso mantenere 9 Circoscrizioni in una città di 120 mila abitanti, quando Catania (tre volte più grande) ne ha sei? Quando le Municipalità di Roma raccolgono grandi quartieri da 400 mila residenti? Ovviamente no. L’attuale organizzazione è vecchia di 35 anni e risponde a criteri non più sopportabili per le finanze locali, specie quando si rende non più rinviabile una vera revisione delle spesa».

Insomma, secondo il sindaco di Siracusa, la questione è alquanto seria per essere affrontata con semplici dichiarazioni o posizioni demagogiche.

«La questione è molto seria e va oltre le posizioni demagogiche di qualcuno – riprende Giancarlo Garozzo – che spera di attirare a sé qualche consigliere di Circoscrizione contrario alla proposta della Giunta. Qui si tratta di rendere la spesa più efficiente possibile, cioè ridurla migliorando la qualità dei servizi offerti, materia nella quale ci sono margini di manovra. Questo risultato si ottiene certo tagliando il costo politica, che incide per 353 mila euro, ma anche attraverso una radicale riorganizzazione. A differenza di quanto sostiene Gennuso – conclude il sindaco Garozzo – le Circoscrizioni non sono sentinelle delle democrazia o organi di controllo dell’amministrazione comunale. Nel nostro ordinamento, altre istituzioni svolgono questo compito. Sono, piuttosto, organi decentrati dell’Amministrazione e, dal punto di vista politico, collettori di istanze dei cittadini. In questo senso, il nostro progetto tende a realizzare un vero decentramento confermando una rappresentanza, anche se ridotta da 8 a 5 consiglieri, alle uniche realtà per le quali è giustificata: le frazioni di Cassibile e Belvedere. Queste, invece, vedrebbero potenziate le rispettive prerogative con una maggiore capacità di spesa e maggiori margini di autonomia nella decisioni. Com’è evidente anche all’onorevole Gennuso, su questo punto la pensiamo alla stessa maniera».

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