Incrociano le braccia i lavoratori dell’Igm e Siracusa questa mattina si sveglia con la pioggia e la spazzatura per le strade

igm_rifiutiSIRACUSA – Si può dire che l’azione improvvisa di questa mattina a Siracusa dei lavoratori del servizio igiene dell’Igm, di incrociare le braccia per i troppi ritardi nel percepire gli stipendi, per gli altrettanti ritardi del Vermexio nel saldare le spettanze all’impresa che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Archimede, sia stata annunciata con la risposta di ieri sera dell’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, ad una interrogazione della consigliera Loredana Spuria.

La consigliera Spuria lamentava appunto questi ritardi. Scrofani aveva detto, come abbiamo riportato ieri nell’articolo sulla question time (leggi), che il Comune aveva versato spettanze per 1 milione 357 mila euro, e che la prossima settimana avrebbe saldato quelle relative al mese di  agosto ancora in sospeso, per circa 1 milione 200 mila euro.

Una risposta che evidentemente non sarà stata ritenuta soddisfacente dai lavoratori che, questa mattina, senza alcun preavviso, hanno incrociato le braccia, garantendo, nonostante la pioggia che si è abbattuta su Siracusa, solo la raccolta nei cosiddetti punti sensibili.

Dal canto suo l’Amministrazione lamenta il fatto, come riferito anche ieri nel corso della question time in Consiglio, di aver incassato la prima rata della Tari solo nella prima decade di ottobre, appena 30 mila euro, rispetto ad un servizio di 30 milioni.

Lo stesso assessore Scrofani ha dichiarato di aver dovuto fare ricorso a scoperture di tesoreria (come ormai fanno quasi tutti i Comuni siciliani a seguito dei tagli ai trasferimenti, e al fatto che a tutt’oggi la Regione  non ha erogato un solo centesimo per il 2015) per pagare l’impresa, che inviata a fare uno sforzo anticipando le somme ai lavoratori, che non si sa se proseguiranno ad oltranza nella loro protesta o riprenderanno fiduciosi il lavori.

Sta di fatto che la città oggi tra pioggia e rifiuti, ancora una volta, è andata in tilt.

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