
SIRACUSA – Il rischio in politica come nei comportamenti quotidiani di ognuno di noi è quello di trasformare ogni pensiero ed ogni azione in “consuetudine”, e non in un’attività riflessione che a seconda dei casi e delle esigenze mette in moto le giuste misure e gli interventi più adeguati.
È quanto successo questa mattina con le cerimonie per le celebrazioni del 4 Novembre a Siracusa che, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, prevedevano, come comunicato dalla Prefettura, due momenti: il primo al Pantheon con la deposizione di una corona da parte da parte dei reparti militari; e il secondo nel cortile del Castello Maniace con le autorità civili e militari e la consegna delle onorificenze.
Sta di fatto che dopo le cerimonie è arrivato nelle redazioni un “infuocato” comunicato dell’on. Vincenzo Vinciullo, non tanto per denunciare un problema ai danni dei cittadini o la soluzione di qualche altro, come ad onor del vero fa spesso (e come di riverso la stampa e anche il nostro giornale gli dedica il “giusto” spazio), ma per criticare “i rappresentanti della Città di Siracusa” (dimenticando però i consiglieri) che questa mattina, per la prima volta non si erano presentati al Pantheon per la deposizione della corona ai caduti.
«Non c’era presente l’Amministrazione comunale – afferma l’on. Vinciullo nel suo comunicato -, non era presente il Gonfalone e non erano presenti i Vigili Urbani a voler condividere con il Prefetto e l’Ammiraglio Comandante di Marisicilia il dovuto omaggio ai Caduti di tutte le guerre. Un fatto vergognoso – va giù senza freno l’esponente politico – ascrivibile alla disattenzione con la quale si amministra la Città di Siracusa, indifferenti, come si è, ai valori perenni di ogni civiltà e al rispetto dovuto a quanti ebbero l’onore di vestire la divisa dell’Esercito Italiano e alla tragica sorte di perdere la vita. Insieme ad essi – conclude Vinciullo – oggi andavano onorati anche tutti quegli orfani, tutte quelle vedove e tutti quei genitori che persero la vita nella Grande Guerra, che fu la quarta guerra di indipendenza che rese finalmente unita la nostra patria. Ma tutto ciò è noto al Vermexio?»
Che dire, l’on. Vinciullo quasi sempre mette il dito nella piaga quando interviene. Solo che questa volta nella foga di andare contro l’Amministrazione, non ha fatto caso che il cerimoniale deciso dalla Prefettura prevedeva proprio due momenti per la cerimonia di questa mattina: uno militare con il prefetto e l’ammiraglio, e il secondo civile, con l’aggiunta del sindaco, amministratori, gonfalone, cittadini e consegna delle onorificenze “Al Merito della Repubblica”, con tanto di Inno di Mameli suonato dal Corpo Musicale “Città di Siracusa” e cantato dagli studenti del 2° Istituto comprensivo “Manzoni” di Priolo.
Tantè che al Vermexio, non appena avuta notizia delle critiche di Vinciullo, si sono premurati a far sapere che l’Amministrazione si è attenuta alle disposizioni delle Prefettura, che forse non erano ben note al parlamentare regionale, e per questo gonfalone e amministratori hanno partecipato alla cerimonia “civile” al Castello Maniace.
Quando si dice una telefonata ti salva la vita, in questo caso avrebbe salvato da una “malafiura”.
Comunque sia, al Vermexio assicurano “tutto rientrato”.
Questo era l’auspicio, ma conoscendo Vinciullo così non è stato, tantè che ha subito replicato dando dello “stolto” al sindaco: “Stultus quoque, si tacuerit, sapiens reputabitur et, si compresserit labia sua, intellegens (lo stolto, se tacerà e terrà chiuse le sue labbra, sarà considerato saggio ed intelligente)”.
Controreplica infatti l’on. Vinciullo. «Apprendo di un’ulteriore replica al mio precedente comunicato stampa sull’assenza del sindaco della città di Siracusa alla deposizione della corona d’onore ai caduti nella Grande Guerra – ribatte -. Ricordo al Vermexio smemorato che proprietario del Pantheon, per esplicita donazione di Benito Mussolini al Comune, è la città di Siracusa! Pertanto, ammesso che il Prefetto e le Forze Armate avessero deciso, unilateralmente, di organizzare la manifestazione di questa mattina escludendo il Comune di Siracusa, cosa che nel passato, a dire il vero, non è mai avvenuta, la stessa non poteva tenersi senza la presenza del padrone di casa, cioè del Sindaco della città. Spero che – ha quindi concluso Vinciullo – questa ulteriore mia dichiarazione sia sufficiente a spingere l’inquilino del Vermexio, o gli inquilini, a tacere applicando la massima citata in premessa».






