#svegliatitalia. Oggi in quasi cento piazze d’Italia si manifesta per un diritto costituzionale sinora negato ad una parte di cittadini, relegati nella “riserva” delle discriminazioni, che pone il nostro Paese tra gli ultimi in Europa in materia di “unioni civili”.
L’Italia, infatti, non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie di fatto e dello stesso sesso, e il dll Cirinnà (dal nome della relatrice del ddl, la senatrice del Pd, Monica Cirinnà), in discussione il prossimo 28 gennaio in Senato, potrebbe finalmente sanare questa lacuna garantendo a quella parte di cittadini italiani discriminati (coppie di fatto, gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani.
Questo vorrà dire garantire la reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà.
Insomma, una legge che riporta questo Paese alla “normalità”, ponendo sullo steso piano dei diritti tutti, ripeto, tutti, i cittadini che hanno gli stessi doveri e gli stessi obblighi, come quello di pagare le tasse e contribuire, come recita la carta costituzionale, alla vita e alla crescita della Nazione.
Non ci possono essere doveri uguali per tutti e diritti solo per una parte di cittadini.
A promuovere oggi la manifestazione #svegliatitalia sono Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit, con il sostegno di tante altre importanti realtà associative come Cgil, Uil, Amnesty, Arci e Legambiente.
In parlamento Pd, M5S e Sel, si sono dichiarati a favore del ddl Cirinnà, anche se all’interno del Partito Democratico l’ala cattolica ha fatto alcuni distinguo presentando una sessantina di emendamenti degli oltre 6 mila che sono stati presentati dai gruppi che hanno dichiarato la loro contrarietà, mentre Forza Italia, come ha dichiarato nei giorni scorsi Berlusconi, lascia libertà di voto ai propri parlamentari.
Il nodo principale resta, comunque, la questione del “matrimonio” per cui gli emendamenti, come quelli interni al Pd, tendono a fare distinzione tra l’istituto delle unioni civili da quello del matrimonio, togliendo di mezzo ogni riferimento di legge nel ddl a norme del codice in tema di matrimonio. Su questo tema nei giorni scorsi si era pronunziato, indirettamente, anche Papa Francesco: “Non confondere il matrimonio con altri tipi di riunione”.
L’altra questione è legata alla “stepchild adoption”, l’adozione per il superstite di una coppia omosessuale del figlio dell’altro che non viene cancellata, ma collegata alle disposizioni previste dalla legislazione in tema di adozioni, senza alcuna corsia preferenziale, con le procedure di controllo e verifiche.
E poi il punto relativo “all’utero in affitto”, per cui in alcuni emendamenti delo Pd si parla di “affido rafforzato” al posto dell’adozione e di divieto dell’utero in affitto, lasciando così che molte coppie continuino ad andare all’estero.
Ecco cosa prevede, in breve, il ddl Cirinnà.
Adozioni
Il testo Cirinnà estende alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l’adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, prevista dall’articolo 44 della legge sulle adozioni. Nessuna modifica al testo sulla fecondazione assistita.
Costituzione Unione Civile
Nel testo Cirinnà si sottoscrive di fronte a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni e viene iscritta in un registro comunale. È certificata da un documento che attesti la costituzione dell’unione e che deve contenere: dati anagrafici; regime patrimoniale; residenza. Si può scegliere uno dei due cognomi o decidere di adottare entrambi i cognomi.
Cause impeditive
L’unione civile non potrà essere realizzata se una delle parti: è ancora sposato; è un minore, salvo apposita autorizzazione; ha un’interdizione per infermità mentale; ha un legame di parentela; è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra.
Regime giuridico
Per quanto riguarda il regime giuridico ovvero diritti e doveri reciproci, figli, residenza, concorso negli oneri, abusi familiari, interdizione, scioglimento dell’unione nel testo Cirinnà si applicano gli articoli del codice civile.
Reciproca assistenza
Il testo Cirinnà riconosce alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensione e i doveri previsti per le coppie sposate.