Nuovo scontro tra AnciSicilia e Regione sui fondi ai Comuni, oggi all’Ars passo indietro rispetto agli accordi presi

P. Amenta e A. Baccei
P. Amenta e A. Baccei

PALERMO – E’ ancora scontro tra i sindaci dei Comuni siciliani e la Regione, Governo e Ars, per quanto riguarda i tagli alle risorse finanziarie degli Enti Locali che pregiudicano l’erogazione dei servizi ai cittadini.

Dopo l’incontro di giovedì scorso a Palermo tra Anci, 150 sindaci, ed i vertici dell’Assemblea Regionale Siciliana, con la presenza dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, chiuso con l’impegno di garantire gli stessi fondi del 2015 per spese di investimento senza diminuire le risorse destinate alla spesa corrente.

Ovveroscrive in una nota l’AnciSiciliaprevedere che vi siano 115 milioni realmente utilizzabili per il pagamento della rate dei mutui contratti per spese di investimento. Il mancato rispetto di tale impegno determinerebbe di fatto una rottura delle relazioni istituzionali con l’AnciSicilia”.

Nello stesso tempo, si doveva aprire un tavolo tecnico a Roma con il Governo nazionale, invece, questa mattina all’Ars è ripresa, la discussione sulla Finanziaria proprio da un emendamento di Baccei che continua a proporre il recupero dei 115 milioni destinati ai Comuni dai fondi Pac e la creazione di un fondo di 50 milioni, da prelevare dal fondo pensioni  dei regionali.

Tutte misure che i rappresentanti dei Comuni ritengono irrealizzabili, con una ulteriore penalizzazione dei Comuni e dei servizi erogati ai cittadini

«Dopo quattro ore di discussione con i vertici dell’Assemblea Regionale Siciliana, i capigruppo e l’assessore all’Economia Baccei – dichiara il vice presidente di Anci, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni – chiuso con l’impegno ad aprire un tavolo tecnico a Roma con il Governo nazionale, riconoscendo le giuste rivendicazioni dei Comuni, che nell’arco di questi ultimi anni hanno già perso quasi 700 milioni dei fondi che gli spettavano, oggi Governo e Assemblea regionale tornano in Aula per emendare un Finanziaria che si sono già spartiti, penalizzando ulteriormente i Comuni. E’ inverosimile – aggiunge Amenta – quello che  sta succedendo, Governo e Ars non sono più credibili e come Comuni non abbiamo più interlocutori seri.  Si erano assunti l’impegno di non tagliare i 115 milioni destinati agli investimenti dei Comuni, ed ora li hanno ridotti a 50, inserendo ancora la possibilità di pagare le rate mutuo con i fondi  Pac senza autorizzazione del Cipe e del Ministero. Dimenticando che altri 114 milioni dei 340 previsti nella Quota corrente aspettano ancora il via libera da parte del Ministero. Per cui, ancora una volta, i Comuni sono considerati alla stregua di una qualsiasi associazione di volontariato. Insomma – conclude Paolo Amenta – , siamo al punto di partenza, d’altra parte non si è più capito chi comanda in Sicilia, se Crocetta o Baccei, per cui nel chiedere l’immediato intervento del Governo romano, chiediamo altresì all’Ars di non discutere del punto riguardante la quota investimenti ai Comuni. Non solo, ma siano loro a dare risposte e ad interloquire con le cooperative del Terzo Settore sui servizi da garantire nei Comuni».

Nonostante gli inviti dell’Anci però questo pomeriggio all’Ars  si è votato, come fa sapere il presidente della Commissione Bilancio, il siracusano Vincenzo Vinciullo, che si dichiara soddisfatto delle somme reperite per i Comuni.

«Rispetto alla proposta originaria che era stata fattadichiara l’on. Vinciullo -, cioè di 340 milioni di euro, passa la proposta di aggiungerne altri 50 milioni, attingendo dal fondo pensioni, e ulteriori 10 milioni di euro a valere sui fondi del Primo ambito – Piano di completamento del documento di programmazione finanziaria del Pac 2014-2020 e 115 milioni di euro per la realizzazione di investimenti sempre a valere sui fondi Pac 2014-2020».

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