Tagli ai finanziamenti delle ex Province, scoppia a Siracusa il caso dei servizi agli studenti disabili, da lunedì interrotti

asacomSIRACUSA – L’avevamo annunciato da tempo, parlando in questi mesi dell’allarme più volte suonato da AnciSicilia, ed in particolare dal suo vice presidente Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, sulle difficoltà finanziarie non solo dei Comuni ma soprattutto delle ex Province siciliane ad un passo dal default, che i primi ad essere tagliati sarebbero stati i servizi.

Ed i servizi di cui si occupa la Provincia, oggi Libero Consorzio, al di la delle manutenzioni degli istituti scolastici superiori e della rete viaria, sono destinati in particolare ai diversamente abili, attraverso le cooperative sociali che, come scrivevamo ieri, dal 2014 ormai non ricevono le spettanze.

Gli impegni finanziari assunti dalla Regione, la stessa che da due anni tiene le ex Province commissariate, con la Finanziaria della discordia appena approvata, purtroppo, come denunciava Amenta, serviranno appena a coprire il pregresso, e per quanto riguarda i servizi alla persona, quindi il trasporto disabili e l’assistenza scolastica degli studenti disabili degli istituti superiori (l’Asacom), a malapena il 2014, mentre niente è stato previsto per il 2015 e il 2016. E le cooperative sociali che sinora, con abnegazione e sacrifici propri, hanno continuato a garantire i servi Asacom, sono arrivate allo stremo.

A Siracusa il commissario regionale Antonino Lutri non ha potuto dare loro nessuna garanzia di continuità e firmare convenzioni, ed il servizio da lunedì sarà fermato. Niente “diritto allo studio” per i disabili.

Una decisione non condivisa dal consigliere nazionale dell’Anci, Salvo Sorbello: «Non è possibile che i primi ad essere pesantemente penalizzati da decisioni sbagliate, adottate senza tenere conto della situazione effettiva, siano le persone più fragili: disabili e precari».

«Chiediamo al Libero Consorzioaggiunge Sorbelloche ha sostituito la Provincia, di tornare indietro sulla decisione di interrompere, a partire da lunedì prossimo, nel periodo cruciale dell’anno scolastico, il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per tanti ragazzi con disabilità che frequentano le nostre scuole. Si faccia tutto il possibile per impedire che ad essere tagliati per primi siano i rami bassi: se potatura ci deve essere, si cominci piuttosto da quelli che stanno più in alto. Sono stati strombazzati finanziamenti regionali che dovevano avere come priorità la disabilità e i servizi ad essa connessi, quali l’assistenza scolastica da garantire in tutti gli istituti superiori frequentati da studenti con particolari disabilità sensoriali e motorie. E invece il servizio è stato garantito fino ad oggi solo dall’encomiabile senso di responsabilità delle cooperative sociali e degli operatori, che da mesi non percepiscono stipendio ma consapevoli, almeno loro, della necessità di assicurare l’assistenza ai disabili. Le famiglie di persone con disabilità si trovano in questa provincia a dover affrontare – conclude Sorbello -, forse più che altrove, problemi quotidiani gravosissimi, anche a causa di tanti enti locali che non hanno voluto regolamentare i servizi. Si eviti, con buona volontà e massimo impegno, di aggiungerne altri».

E sulla vicenda del  taglio del servizio, interviene anche Luisa Rubino, presidente del Co.Pro.Dis., il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato ed Utenti Disabili, minacciando di far ricorso alla procura per interruzione di pubblico servizio.

«Nessuno  può permettersi di ledere un diritto essenzialeafferma Luisa Rubinochi ha sbagliato deve pagare. L’amarezza e la delusione delle famiglie dei ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori, sta lasciando il posto alla determinazione ed alla forza che le vede unite e compatte sotto la guida del Co.Pro.Dis. Faremo una denuncia alla Procura della Repubblica per sospensione di pubblico servizio, la Procura deciderà di chi sono le responsabilità. È impossibile credere che in una società civile, che si definisce tale a pagarla devono essere sempre i nostri figli.  Protesteremo sino a Palermo, dove crediamo siano concentrate le responsabilità  di ciò che è avvenuto.  Il mancato trasferimento di fondi non ha permesso  ai Liberi Consorzi di prevedere il servizio per l’anno 2016 operando addirittura senza una convenzione, il commissario Lutri non può firmare impegni di spesa senza una copertura finanziaria,  gli operatori non possono lavorare senza stipendio, ma tutto questo lo pagano i ragazzi disabili. Se dovesse accadere come spesso è stato – conclude la Rubino – alcuni dei ragazzi non frequenteranno la scuola senza il loro assistente. Invitiamo i genitori a non tenerli a casa ma a portarli a scuola ed anche la scuola non può esimersi dall’unirsi a noi questa battaglia. Chiederemo alle altre Province  di unirsi a noi per arrivare sino a Palermo».

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