Nasce a Canicattini Bagni il Comitato cittadino per il “SI” al referendum del 17 aprile, lunedì l’incontro aperto a tutti

Esplosione nel campo petrolifero e gasiero di Guneshli nel Mar Caspio
Esplosione nel campo petrolifero e gasiero di Guneshli nel Mar Caspio

CANICATTINI“U mari nun si spurtusa!”. Si costituisce anche a Canicattini Bagni il Comitato a favore del “SI” al referendum del prossimo 17 aprile sulle trivellazioni petrolifere e gas a largo delle coste.

L’incontro, promosso dal consigliere comunale Seby Gazzara, esponente di Sel – Sinistra Italiana, si terrà lunedì 21 marzo alle ore 21:00 nella sala conferenze del Gal Val d’Anapo, in via Principessa Jolanda 51, al primo piano del palazzo comunale.

Nel corso dell’incontro, aperto alle forze politiche, alle forze sociali, alle realtà associative, ai gruppi consiliari,  all’amministrazione comunale, e a tutti i  cittadini che vorranno partecipare, verrà così costituito il Comitato cittadino per sensibilizzare gli elettori, nel poco tempo ormai rimasto all’appuntamento elettorale dopo il diniego del governo nazionale di abbinare il voto referendario alle amministrative, a votare “SI” all’abrogazione di quella parte della normativa che consente lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi o gas entro le 12 miglia marine (circa 22,2 km) dalla costa, per la durata di vita del giacimento.

Alcuni di questi giacimenti sono dirimpetto alle coste siciliane, e una eventuale fuoriuscita di greggio nel Mediterraneo, così come accaduto in tante altre parti del mondo, sarebbe un vero e proprio disastro ambientale, e rappresenterebbe la morte dei punti di forza di regioni come la Sicilia che puntano sulle risorse paesaggistiche, ambientali e culturali, per uno sviluppo sostenibile e la crescita del turismo.

Secondo i dati del Wwf, negli ultimi 22 anni, a causa di 27 gravi incidenti navali, sono finiti in mare ben 270 tonnellate di idrocarburi, con grave danno per la flora e la fauna marina.

Riuscire a superare il quorum nonostante la campagna  astensionistica di autorevoli esponenti del governo nazionale, che ha voluto la legge che autorizza lo sfruttamento dei giacimenti sino alla durata della loro vita, e di gran parte del maggiore partito che lo compone, significa rimettere nelle mani dei cittadini le scelte energetiche e di sviluppo dei territori, come sostenuto da AnciSicilia, l’associazione dei Comuni siciliani, da tempo schierata contro le trivellazioni a mare, e dalle Agenzie di sviluppo dal basso.

Infine, come affermano gli ambientalisti, si inizierebbe a percorrere la strada della “decarbonizzazione” dell’economia, riducendo la ricerca dei combustibili fossili, ed aumentando l’attuale soglia del 40% di consumi elettrici alimentati da fonti rinnovabili, in linea, d’altra parte, con gli impegni assunti dal recente vertice mondiale Cop 21 a Parigi, sulle emissioni inquinanti nell’atmosfera.

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