Riqualificare i “beni comuni”, presentato a Siracusa il progetto “Piantiamo la Balza” con architetti, scuole e associazioni

beni comuniSIRACUSA  –  E’stato presentato questa mattina “Piantiamo la Balza”,  il progetto didattico, organizzato dall’Amministrazione comunale di Siracusa, nell’ambito della prima sperimentazione sui beni comuni, iniziata lo scorso anno interessando una porzione della Balza Akradina.

Il progetto si avvale della partecipazione dell’Ordine degli Architetti della provincia di Siracusa, ed ancora del  Servizio 18 Ufficio per il Territorio di Siracusa, che ha donato le essenze forestali, dell’Associazione Flora Iblea, degli studenti del Liceo Artistico “A. Gagini”, del’ Itas di Siracusa e della collaborazione della   guida turistica, Paolino Uccello.

Coinvolti anche gli alunni degli istituti comprensivi “Santa Lucia”, “K.Woityla”, “E.Vittorini”, “S.Raiti”.

Dopo i saluti dell’assessore Valeria Troia, i ragazzi sono stati divisi in gruppi dando vita ad una serie di attività.

Quattro le postazioni così suddivise:

Postazione A – I ragazzi sono stati coinvolti in una discussione sulla città e scoperta del sito “balza di Acradina” da personale dell’Ordine degli Architetti di Siracusa; nella postazione B, la guida turistica Paolino Uccello ha parlato ai ragazzi di mitologia delle piante tipiche siciliane; nella postazione C, personale dell’associazione “Flora Iblea” ha parlato  delle esperienze sensoriali con le erbe aromatiche con successiva piantumazione di alcune piante; nella postazione D, personale della Biblioteca comunale, ha raccontato della vita, del rispetto e del recupero degli amici alberi.

«Crediamo tanto – ha detto l’assessore Valeria Troia – a questo esperimento  lanciato lo scorso anno. Attraverso un patto di alleanza vogliamo rendere partecipi i cittadini alla riqualificazione e alla tutela dei beni comuni. In tal senso, lavoreremo per avere la collaborazione delle associazioni, dei ragazzi  e degli ordini professionali, perchè insieme si possa far rivivere tutti quegli spazi abbandonati nel tempo. Quello di oggi è un ulteriore messaggio di riappropriazione del bene pubblico e degli spazi, da vivere in maniera utile, sana e corretta».

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