
PALAZZOLO – Standing ovation, applausi ed anche qualche lacrima di commozione. Gli spettatori al teatro Greco di Palazzolo Acreide non trattengono l’entusiasmo e ringraziano gli attori dell’Istituto Sant’Angela Merici di Canicattini Bagni capaci di regalare una tragedia con una piccola speranza.
Lo spettacolo “Edipo piedi deformi”, libero adattamento dell’Edipo di Sofocle, è andato in scena nell’ambito del Festival internazionale del teatro classico dei giovani promosso dalla Fondazione Istituto nazionale del dramma antico.
Una partecipazione unica quella dell’Istituto Sant’Angela Merici di Canicattini, voluta dal responsabile del festival, Sebastiano Aglianò. Nessun tentennamento, nessuna emozione per il debutto nella cavea: tutti gli attori hanno offerto una splendida prova. Guglielmo Ghioldi, musicoterapeuta, che ha curato l’adattamento e la regia ha scritto le diverse parti in base alle caratteristiche degli attori.

“Fra i tanti personaggi del mondo delle tragedie, Edipo è forse quello che può essere correlate all’esperienza vissuta da molti portatori di disabilità – ha detto Ghioldi -. Edipo è zoppo, ha i piedi deformati da una barbarie subita in età infantile; Edipo vive il rifiuto, l’allontanamento, soprattutto patisce la condanna per una colpa di cui non è responsabile. Se in molte cose per difficoltà varie non riescono, sul palco sono tutti uguali. Tra uno spettacolo e l’altro – ha concluso – abbiamo momenti propedeutici in cui impariamo la respirazione, la dizione, il rilassamento: tecniche che porto a tutti, prima ell’apprendimento del testo. E loro sono molto bravi ad imparare la parte. Ci sono anche dei ragazzi che non sanno leggere ed hanno imparato le parti a memoria: con pazienza e volontà da parte loro. Con il desiderio di fare ed desiderio di essere”.
In scena un coro di dieci ragazzi, e poi i personaggi di Edipo, Corifea, Tiresia. Ed infine un’orchestra di dieci ragazzi che suonano dal vivo, percussioni, flauto e tastiera. Le scenografie dei maestri d’arte, Angelo Moncada e Sebastiano Accolla; costumi di Gina Costa Pina Bianco e Maria Concetta Napoli.