
FLORIDIA – Dopo tanto tuonare alla fine arrivò l’arcobaleno. Si potrebbe dire così per descrivere la seduta del Consiglio comunale di qualche giorno fa a Floridia con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia al sindaco Orazio Scalorino, vice segretario provinciale del Pd.
E l’arcobaleno è rappresentato dal fatto che la mozione voluta dall’opposizione alla fine non è passata (occorrevano 14 voti e ne sono stati raccolti appena 9, contro i 10 a favore del sindaco).
E qui la stranezza per un sindaco che sin dall’inizio del suo mandato non ha goduto di una maggioranza consiliare. Evidentemente, stando anche agli interventi che hanno più volte sottolineato questa lacuna, la mozione non era sufficientemente ricca di indizi tali da indurre i consiglieri a votarla.
Uno scontro più personale che politico o sull’operato amministrativo del sindaco, dunque, quello che appare. Come spesso accade dove la politica piano piano lascia il posto agli asti e riapre vecchi scontri.
Sta di fatto che Scalorino adesso si ritrova, a sua insaputa, direbbe qualcuno, ma non ci mettiamo la mano sul fuoco, una maggioranza in quest’ultima parte della legislatura. Non sarà qualcosa di stabile, ma di certo qualcosa avrà voluto dire nello scontro che in questi anni ha caratterizzato area di governo e opposizione.
Di fatto quella che si sarebbe sfaldata, stando al voto sulla mozione di sfiducia, sarebbe proprio l’opposizione. Mentre ne esce chiaramente rafforzato il primo cittadino, che le solite voci di corridoio vorrebbero pronto per una candidatura alle prossime regionali.
«Non mi è mancato nulla in questa esperienza da sindaco – si sfoga su Facebook Orazio Scalorino subito dopo il voto – un’aggressione, le ripicche, gli odi, i veleni, i curtigghi, le menzogne… ed ora pure la sfiducia, ma anche questa è passata, anche questa è stata l’ennesima “spirtizza” non nei miei confronti, ma verso la città. Io sono stato eletto direttamente dal popolo, ed è il popolo sovrano che deve decidere. Se devo andare a casa, lo devono decidere i cittadini con il loro voto. Ora spero mi lascino lavorare serenamente. Sono stato in religioso silenzio per quasi un mese – conclude il sindaco di Floridia -, da quando hanno presentato la sfiducia, ma ora non solo ricomincio a parlare, togliendomi il fango ed il veleno che mi hanno buttato addosso, ma ricomincio a fare… perché in fondo, ai floridiani le chiacchiere non importano… di chiacchiere ne hanno ascoltato abbastanza. Ai cittadini interessano i fatti».
Il sindaco poi, nel ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuto e gli sono rimasti accanto in questi anni, “sentimenti positivi che mi porterò nel cuore alla fine di questa esperienza”, ha annunciato un comizio per giorno 12 in Piazza del Popolo.